Con AREU fra le tracce della verità

Cinema Docet torna “Sulla scena del crimine” per un nuovo episodio in collaborazione con il Dipartimento di Giurisprudenza. Giovedì 7 marzo 20205 nella sede di via dei Caniana la proiezione del film Anatomia di una caduta di Justine Triet (2023) ha acceso un dibattito attorno al trial-movie come genere che esplora gli aspetti psicologici e i dilemmi esistenziali messi in luce dalla freddezza analitica del processo giuridico e dalle distorsioni del processo mediatico. L’incontro è stato aperto dal direttore di Dipartimento Corrado Del Bo’ e coordinato da Francesco Saverio Romolo, professore associato di Medicina legale. Rispetto al tema della ricerca della verità come fulcro di un’indagine Gaetano Stea, ricercatore di Diritto privato, ha sottolineato come, nel contesto di un processo, il dualismo tra bene e male incida sulla narrazione della verità, sfuggevole e forse per questo romanzata, nel tentativo di scovare una pista o di creare scalpore dietro la notizia. Proprio della versione romanzata di delitti e indagini si occupa Marco Azzalini, professore associato di Diritto privato ma anche scrittori di romanzi gialli. «Il genere crime funziona in letteratura quando racconta l’indagini in modo “cinematografico”, giocando sullo svelamento e il nascondimento della verità». All’evento è intervenuto anche Gianluca Marconi, direttore delle articolazioni territoriali AREU – Agenzia Regionale Emergenza Urgenza, per ricordare la centralità del diritto alla salute ed al soccorso in situazioni che, stando alla filosofia sanitaria, mettono talvolta in secondo piano i rischi tecnici, come il potenziale inquinamento della scena di un delitto.
Nel dibattito con il pubblico in sala la riflessione ha fatto riemergere la tensione tra verità processuale e restituzione mediatica: da un lato le difficoltà della ricostruzione processuale implica, nel rispetto delle leggi e dei modi di procedere attraverso il diritto. Dall’altro, le modalità attraverso cui il racconto giornalistico, soprattutto televisivo, spettacolarizza gli eventi delittuosi, talvolta distorcendo la realtà e alimentando stereotipi. Nell’ambito dei generi artistici ed espressivi, i procedimenti narrativi tipici del racconto cinematografico, pur nella semplificazione dei procedimenti giuridici, offrono agli spettatori la possibilità di calarsi nei panni di investigatori e giurati, alla ricerca di una verità o chiamati a giudicare i fatti sulla base di indizi parziali e contraddittori.
di Alessia Parisi