Sapiens?

DATI DI PRODUZIONE
Titolo originale: Sapiens?. Paese: Italia. Anno: 2024. Durata: 22′. Soggetto: Bruno Bozzetto; Produttore: Bruno Bozzetto, Annita Romanelli per Rai Kids; Produttori esecutivi: Pietro Pinetti, Andrea Bozzetto.
SINOSSI
Realizzato in tecnica mista, l’ultimo cortometraggio dell’animatore Bruno Bozzetto si compone di tre episodi autoconclusivi uniti da un fil rouge: la tragica parabola discendente di un bipede, l’essere umano, che volle diventare il re più potente del niente. Introdotti da un breve commento da parte di Bozzetto, ogni episodio è accompagnato da un brano musicale classico: l’Overture di Un giorno di regno, di Giuseppe Verdi, è scelto per commentare, in maniera ironica, la storia dell’essere umano quale creatura naturalmente violenta e bellicosa; l’étude, op.10 n.3 di Fryderyk Chopin racconta la storia di un minuscolo e sfortunato ragno che si ritrova sotto assedio in un bagno; l’Overture di “Coriolano”, op.62 di Ludwig van Beethoven accompagna un racconto visivamente impattante della presunta supremazia dell’essere umano sulle altre specie animali e sugli ambienti. Sapiens? è la riflessione amara e ironica di Bruno Bozzetto circa l’attribuzione scientifica di “sapiens” all’essere umano, a fronte dei conflitti passati, presenti e futuri, e delle violenze perpetrate sugli animali non umani.
TRAILER
COMMENTO
A distanza di cinque anni dall’ultimo cortometraggio, Bruno Bozzetto torna in pieno stile con Sapiens?, opera che rappresenta il compimento artistico della sua poetica pacifista ed ecocentrica. Suddivisa in tre atti, l’opera compie una profonda e drammatica autopsia dell’essere umano, al fine di svelarne la sua natura più oscura. Bozzetto apre le danze smascherando, sulle note dell’ouverture Un giorno di regno di Giuseppe Verdi, le conseguenze distruttive dell’irrefrenabile bramosia di potere umana. L’uomo, nella disperata ricerca di dominio e nel tentativo di ergersi a “re più potente del niente”, finisce per orchestrare meticolosamente la propria rovina. Grazie allo sguardo lucido ed incisivo di Bozzetto, che racconta la guerra attraverso epoche e civiltà, siamo invitati a “guardare oltre” e cogliere la profonda vacuità della hybris umana. Il secondo e il terzo atto approfondiscono il tema della tracotanza dell’uomo, estendendola anche al suo rapporto con la natura. Attraverso il toccante studio per pianoforte Op. 10 No.3 di Chopin, Bozzetto ci conduce ora nel regno degli insetti, facendoci vivere in prima persona la drammatica vicenda di un piccolo ragno, costretto a fuggire dalla minaccia dell’uomo. Questo breve episodio spinge lo spettatore a riflettere non solo sull’insensata ripugnanza dell’uomo verso la più grande classe del regno animale, ma anche e soprattutto sulla sua presunzione di superiorità rispetto alle altre specie viventi. Il tema del predominio e della non accettazione del diverso viene rappresentato suggestivamente nel terzo e ultimo atto. In questo, accompagnato dalla tragica ouverture Coriolano di Beethoven, Bozzetto dipinge un quadro funebre del rapporto uomo-animale. L’uomo, accecato dalla folle convinzione di un’innata supremazia nei confronti della natura, legittima lo sterminio sistematico degli esseri viventi. Celato sotto il velo ipocrita della tradizione e dell’alimentazione, perpetua una violenza che attraversa le epoche, profetizzando la futura fine del proprio ecosistema. In un mondo in cui l’uomo si nutre giornalmente di violenza e desiderio di prevaricazione, possiamo ancora definirci sapiens?
A cura di Ivan Battaglia