Palladio

DATI DI PRODUZIONE

Titolo: “Palladio”. Paese: Italia, Argentina. Anno: 2019. Durata: 97’. Regia: Giacomo Gatti. Sceneggiatura: Giacomo Gatti, Elia Gonella. Produzione: Francesco Invernizzi. Casa di produzione: Magnitudo Film. Fotografia: Massimiliano Gatti e Marco Sgorbati. Montaggio: Giacomo Gatti e Tommaso Feraboli. Musiche: Diego Ronzio. Scenografia: Claudia Botta. Costumi: Claudia Botta. Cast: Kenneth Frampton (sé stesso), Peter Eisenman (sé stesso), Lionello Puppi (sé stesso), Antonio Foscari (sé stesso), Gregorio Carboni Maestri (sé stesso), Charles Saumarez Smith (sé stesso), Caroline Stanford (sé stesso), Fabrizio Magani (sé stesso), Francesco Doglioni (sé stesso), Louis P. Nelson (sé stesso), Alexandra di Valmarana (sé stessa), Alberto Torsello (sé stesso), Christian Malinverni (sé stesso).

SINOSSI

Il regista Giacomo Gatti decide di raccontare la storia e l’importanza dell’architetto Andrea Palladio attraverso un documentario in cui le narrazioni si intrecciano con continui rimandi visivi. Le varie testimonianze di studiosi, professori e studenti, infatti, sono intervallate dalle inquadrature delle costruzioni realizzate dall’artista, come la Rotonda (Vicenza) e Villa Saracena, in cui si svolgono la maggior parte delle riprese. Particolare attenzione è dedicata anche ai lavori di restauro mirati a preservare i capolavori del Palladio, in modo che possano stupire e ispirare anche le generazioni a venire.

TRAILER

COMMENTO

Il focus di questo film biografico è esemplificato da una domanda posta nella sua seconda parte: Perché utilizzare Palladio per insegnare architettura oggi? Per rispondere al quesito è necessario considerare non solo la concezione artistica dell’architetto, ma anche la sua storia: il regista, infatti, pone particolare enfasi sul contesto in cui si trovò a operare. Intorno al 1575 Venezia visse un periodo di grave crisi dovuta alla peste che sterminò un terzo della città. A questo momento di difficoltà, Palladio risponde con l’Umanesimo, la ragione e la fede in un progresso legato all’uomo. Nella purezza e nella semplicità della sua architettura si può quindi ritrovare un topos antropocentrico, in cui il visitatore è messo a proprio agio. Questa concezione viene tradotta da Giacomo Gatti in un’esperienza visiva scandita dalla geometria e dalla simmetria, elementi essenziali dell’opera dell’architetto padovano, messi a fuoco nei suoi Quattro libri (1570). La potenza di questo documentario sta proprio nel continuo dialogo tra le immagini suggestive e i confronti tra gli esperti: è grazie a questo connubio che si può veramente comprendere come la genialità e la passione di Andrea Palladio non siano relegati al millennio scorso, ma possano essere un riferimento stimolante per gli architetti del presente e del futuro.

PREMI

  • Master of Art Film Festival 2020: Miglior documentario di Architettura e menzione speciale della giuria

CRITICA

Il regista Giacomo Gatti, al suo primo lungometraggio, ha realizzato un’opera non convenzionale, che lambisce appena il documentarismo per trasformarsi in un esperimento formale  inedito nel genere, una riflessione sull’architettura che spinge lo spettatore, nutrito con parole profonde e immagini sontuose, a crearsi un percorso intellettuale molto personale, ricco di spunti e sfumature.

– Marcello Parilli, Corriere Della Sera

Un itinerario on the road seguendo le linee guida di un architetto rivoluzionario nella sua contemporaneità. Un racconto lineare, chiaro e raffinato quello che il regista Giacomo Gatti ha intrapreso. Lineare e senza orpelli proprio come lo stile dell’architetto veneto del Rinascimento.

– Rossella Farinotti, MyMovies

A cura di Elisabetta Quarenghi

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