Anatomia di una caduta

DATI DI PRODUZIONE

Titolo originale: Anatomie d’une chute. Paese: Francia. Anno: 2023. Durata: 150’. Regia: Justine Triet. Sceneggiatura: Arthur Harari, Justine Triet. Produzione: Marie-Ange Luciani, David Thion. Casa di produzione: Les Films Pelléas, Les Films de Pierre. Fotografia: Simon Beaufils. Montaggio: Laurent Sénéchal. Scenografia: Emmanuelle Duplay. Costumi: Isabelle Pannetier. Cast: Sandra Hüller (Sandra), Swann Arlaud (Avvocato Vincent Renzi), Milo Machado Graner (Daniel Maleski), Antoine Reinartz (Pubblico Ministero), Samuel Theis (Samuel), Jehnny Beth (Marge Berger), Saadia Bentaïeb (Avvocato Nour Boudaoud), Camille Rutherford (Zoe Solidor), Anne Rotger (Presidente della Corte), Sophie Fillières (Monica).

SINOSSI

Anatomia di una caduta è un film del 2023 diretto da Justine Triet e vincitore della Palma d’oro al 76° Festival di Cannes. Si tratta di un legal drama francese e la trama si svolge intorno al presunto omicidio dell’’insegnante universitario Samuel Maleski. La principale sospettata è la moglie, la scrittrice Sandra, che sarà coinvolta in un processo per difendersi dall’accusa di omicidio, anche grazie all’aiuto del figlio ipovedente Daniel. La verità non sarà facile da trovare, ma l’ingegno del ragazzo giocherà un ruolo fondamentale nel risultato finale del racconto.

TRAILER

COMMENTO

Anatomia di una caduta è un film che tocca lo spettatore sotto ad aspetti sia personali sia del mondo che ci circonda quotidianamente. Guidato dalle fredde ambientazioni delle scene, lo spettatore viene a contatto con scenari che mettono in discussione la realtà stessa delle cose, più volte all’interno del processo si è portati a dubitare su cosa sia vero e cosa non lo sia, sospesi nell’impossibilità di svelare un rapporto che ci viene presentato come caotico fin dalla prima scena. La verità è sfuggente, non oggettiva, straziante in alcuni punti, soprattutto dalla prospettiva di Daniel, che nella vicenda si trova ad aiutare la madre a dimostrare la sua innocenza. Le apparenze visibili sono le uniche a cui il sistema giudiziario presentato nel film dà davvero importanza, spesso colpendo lo spettatore con leggeri colpi di scena che lasciano sempre maggiori domande man mano che la trama si svela. Si tratta indubbiamente di un film che rientra a pieno nel thriller, ma che sfonda i confini del genere grazie a una profonda analisi di ciò che si nasconde davvero nei meandri dei rapporti umani, nei perché di determinate azioni, nell’incapacità di comprendere veramente le persone che stanno intorno a noi, si tratti di un/a compagno/a o dei nostri stessi genitori. Punto chiave del film è infatti l’ingegno e la determinazione di Daniel, l’unico testimone in questo caso giudiziario in cui una relazione durata anni viene dissezionata per arrivare a una soluzione forse fin troppo arbitraria.

PREMI E FESTIVAL

  • Premio Oscar 2024: Miglior sceneggiatura originale a Justine Triet e Arthur Harari
  • Golden Globe 2024: Miglior film straniero, miglior sceneggiatura a Justine Triet e Arthur Harari
  • European Film Awards: Miglior film, miglior regista a Justine Triet, miglior attrice a Sandra Hüller, miglior sceneggiatura a Justine Triet e Arthur Harari, miglior montaggio a Laurent Sénéchal, European University Film Award
  • Festival di Cannes 2023: Palma d’oro, Dog Palm al Border Collie Messi nel ruolo di Snoop.
  • Premio César 2024: Miglior film, miglior regia a Justine Triet, miglior attrice a Sandra Hüller, miglior attore non protagonista a Swann Arlaud, miglior sceneggiatura originale a Justine Triet e Arthur Harari, miglior montaggio a Laurent Sénéchal
  • David di Donatello 2024: Miglior film internazionale
  • British Independent Film Awards 2023: Miglior film indipendente internazionale
  • National Board of Review Awards 2023: Miglior film straniero
  • Premio Lumière 2024: Miglior film, migliore attrice a Sandra Hüller, migliore sceneggiatura a Justine Triet e Arthur Harari

CRITICA

Provando a ricostruire l’evento tragico, il film mette in atto uno studio “anatomico” delle relazioni attraverso una sceneggiatura precisissima che smonta, rimonta, suggerisce, apre varchi possibili con i tempi lunghi e metodici di una causa che sembra poter anche non arrivare mai a determinare la verità.

– Chiara Borroni, Cineforum

Justine Triet si muove con un’abilità sorprendente tra i generi, realizzando un film intoccabile per forma e sostanza, che strizza l’occhio al giallo, al thriller, al dramma familiare alla Bergman, al legal movie, arrivando a toccare in certe scene una tensione e un’ansia tipica di un film horror, riuscendo allo stesso tempo a intrattenere e a far riflettere in modo esemplare.

FilmTv

Anatomia di una caduta è allo stesso tempo un film giallo, intimista e processuale. Un’opera di alto livello sull’ambiguità del reale, intrisa però di uno sguardo e di un vero sentire umano.

Francesco Boille, Internazionale

 

A cura di Beatrice Bonacorsi

 

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