Animalità umana, umanità animale

In che modo gli animali possono farci riflettere su noi stessi e sulla società in cui viviamo? Guardare al mondo animale attraverso il cinema significa anche riflettere sull’essere umano. Se n’è discusso giovedì 21 novembre 2024 a margine della visione di Fantastic Mr. Fox (2009) di Wes Anderson, che ha chiuso il ciclo di proiezioni di Cinema Docet dedicato all’Intelligenza Animale.
Fotografie di Sara Aresu
Come ha spiegato Diana Cardani, responsabile del Kino Club di Bergamo Film Meeting, la puppet animation di Anderson, realizzato attraverso la tecnica dello stop motion dimostra come il cinema di animazione sia in grado di creare da zero mondi immaginari che dischiudono molteplici significati». Riccardo Rao, docente di storia medievale nel Dipartimento di Lettere, Filosofia e Comunicazione, ha contestualizzato Fantastic Mr. Fox nel riflesso di un cambiamento culturale che ha inizio negli anni Settanta, quando si comincia a capire che anche il mondo animale possiede una sua dignità e offre un punto di vista rilevante. «Anche se l’agency animale è qualcosa che abbiamo imparato a leggere solo recentemente – ha sostenuto il prof. Rao –, l’interesse per gli animali affonda le proprie radici nel Medioevo. Basti pensare al noto Roman de Renart, raccolta di racconti francese del XII-XIII secolo in cui emerge per la prima volta la volontà di muovere una critica alla società attraverso il racconto degli animali. Il protagonista del Roman, proprio come in Fantastic Mr. Fox, è una volpe furba che compie una serie di avventure». Alessandra Mazzini, docente di pedagogista e di letteratura per l’infanzia nel Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, ha invitato il pubblico a riflettere sul modo in cui il film, pur ricorrendo a personaggi animali, parli effettivamente degli umani. Del resto è proprio anche a partire dall’opera di Roald Dahl (il film di Anderson è tratto dal romanzo Furbo, il signor Volpe del 1970), che la letteratura d’infanzia comincia a occuparsi anche della realtà attraverso un ragionamento con implicazioni sociali e civili.
Si conclude così il ciclo di Cinema Docet dedicato al rapporto tra essere umano e mondo naturale attraverso il tema dell’animalità. L’iniziativa riparte giovedì 28 novembre 2024 con una retrospettiva dedicata al rapporto tra cinema e letteratura nell’opera del regista Davide Ferrario.
di Amanda Mini