Con CFA Society Italy per una finanza etica

Responsabilità ed etica nell’informazione e nella gestione finanziaria. Su questi argomenti si è incentrato il dibattito a partire dal film La grande scommessa di Adam McKay sulla crisi finanziaria del 2008, proiettato nell’ambito mercoledì 15 maggio 2024 nella sede di via dei Caniana. Giovanna Zanotti e Laura Viganò, ordinarie di Economia degli intermediari finanziari nel Dipartimento di Scienze Aziendali, hanno dialogato con Pietro Bonetti, Portfolio Manager in Eurizon Capital, volontario CFA Society Italy.

L’evento è stato introdotto dalla prof.ssa Elisabetta Bani, prorettrice alla Terza Missione. Al dibattito hanno partecipato anche Stefano Tomelleri, Roberto Lusardi, Daniela Andreini, Luca Carollo e Lorenzo Migliorati, docenti di sociologia ed economia nel Dipartimento di Scienze Aziendali.

Fotografie di Liu Lingyu

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1 thought on “Con CFA Society Italy per una finanza etica

  1. La visione di questo film può dare la sensazione di essere frastornati da quella moltitudine di grafici, obbligazioni, swop, CDO: certo la pellicola non manca di termini economico-finanziari di cui nemmeno Margot Robbie e Selena Gomez nelle due scene di “fermo” (con l’intenzione di spiegare al pubblico) sono state abbastanza esaustive nell’esemplificare. Una materia sicuramente complessa, ma il concetto centrale del film è chiaro: “la grande scommessa” superficialmente, potrebbe essere riassunto in una serie di uomini d’affari che passano la loro vita a cercare di capire come anticipare l’andamento del mercato immobiliare, mentre fuori da Wall Street, le persone, ignare, continuano la loro vita (che non è fatta solo di lavoro).
    Il film però, pone lo spettatore di fronte a diverse questioni etiche e morali. Dove finisce il “bene” e inizia il “male” verso il prossimo? Qual è il confine tra l’uso proprio e improprio di strumenti finanziari? Quando si tratta di disinformazione da parte del cittadino e quando di inganno da parte parte delle istituzioni? Michael Burrey (interpretato da Christian Bale), che oggi ha 52 anni, insieme ad altri investitori, è stato in grado di anticipare il crollo del mercato immobiliare statounitense, “scommettendo” contro il sistema dei mutui subprime, e anticipando la crisi finanziaria del 2008. Se quest’ultimo si è arricchito e non poco, a perdere, come viene detto saggiamente nel film, “è stato il cittadino medio”.
    Il film ha mostrato la parte della genialità di Burrey, della meschinità delle banche, ma non ha davvero mostrato le conseguenze dello “scoppio della bolla”. La colpa, come viene detto alla fine della pellicola “è stata data alla povera gente”, la quale ha perso la casa, la possibilità di un futuro, i risparmi di una vita, e talvolta, la vita stessa.

     

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