La grande scommessa

DATI DI PRODUZIONE

The Big Short, di Adam McKay, Stati Uniti d’America (2015)

Sceneggiatura: Adam McKay, Charles Randolph; soggetto: tratto dal libro Il grande scoperto: la folle scommessa che ha sbancato Wall Street di Michael Lewis; produttori: Dede Gardner, Brad Pitt, Jeremy Kleiner, Arnon Milchan; fotografia: Barry Ackroyd; montaggio: Hank Corwin; scenografia: Clayton Hartley, Elliott Glick, Susan Ogu, Linda Sutton-Doll; costumi: Susan Matheson; colonna sonora: Nicholas Britell.

Interpreti: Steve Carell (Mark Baum), Christian Bale (Michael Burry), Ryan Gosling (Jared Vennett), Brad Pitt (Ben Rickert), Jeremy Strong (Vinnie Daniel), Marisa Tomei (Cynthia Baum), Finn Wittrock (Jamie Shipley), John Magaro (Charlie Geller), Rafe Spall (Danny Moses).

SINOSSI

Nel 2005 il mercato immobiliare sembra il più stabile dell’economia americana: di conseguenza, quando Michael Burry, eccentrico manager di un hedge fund, si presenta presso alcune tra le più grandi banche di Wall Street per scommettere contro di esso viene trattato come uno sciocco. Jared Vennett, dirigente della Deutsche Bank di New York, viene a sapere delle mosse di Burry, e convince il trader Mark Baum e il suo team a fare lo stesso: mai avrebbe immaginato di scoprire un mondo di frodi e il crollo imminente del mercato. Da questo imminente collasso traggono profitto Geller e Shipley, due giovani investitori senza scrupoli, i quali non riescono a comprendere che il loro arricchimento avverrà alle spalle di milioni di americani, ignari che, di lì a poco, perderanno la propria casa…

TRAILER

COMMENTO

Scelte registiche audaci si uniscono a una satira graffiante, una combinazione che produce un lungometraggio che si sviluppa mantenendosi in equilibrio fra tragedia e commedia. Ne La grande scommessa, Adam McKay racconta la crisi del 2008 attraverso un film dinamico, nel quale la macchina da presa si rende costantemente manifesta attraverso zoom e messe a fuoco lente e frequenti interpellazioni. Brillanti sono anche le scene nelle quali si verifica la rottura della quarta parete: personaggi famosi, come Selena Gomez e Margot Robbie, intenti a condurre una vita agiata, spiegano al pubblico alcuni processi fondamentali legati al mondo della finanza, rendendo manifesta la difficoltà, da parte dello spettatore medio, di capire alcuni concetti di natura economica che sono parte integrante del film. Nonostante la complessità, La grande scommessa si configura come un film eccessivo e ricercato che riesce a mantenere il pubblico incollato allo schermo. Il lungometraggio di McKay riesce a raccontare il tracollo finanziario e i limiti dell’economia americana all’inizio del nuovo millennio senza cercare giustificazioni, grazie soprattutto al supporto del libro di Michael Lewis, a partire dal quale sono ricostruiti molti dei dialoghi presenti nel film.

PREMI

  • Premi Oscar 2016: Miglior sceneggiatura non originale (Adam McKay, Charles Randolph), candidatura per il miglior film (Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy KleinerKay), candidatura per la miglior regia (Adam McKay), candidatura per il miglior attore non protagonista (Christian Bale), candidatura per il miglior montaggio (Hank Corwin);
  • Golden Globes 2016: Candidatura per il miglior film commedia o musicale (Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy KleinerKay), candidatura per il miglior attore in un film commedia o musicale (Christian Bale e Steve Carell), candidatura per la miglior sceneggiatura (Adam McKay, Charles Randolph);
  • BAFTA 2016: Miglior sceneggiatura non originale (Adam McKay, Charles Randolph).

CRITICA

Ci sono film che non si amano, ma si ammirano. È questa la sensazione che ci accompagna nel raccomandare attenzione per La grande scommessa, una farsa acida, cinica, a tratti sguaiata e grottesca incentrata sugli annessi e i connessi della spaventosa crisi che devastò Wall Street nel 2008 e ancora oggi minaccia la stabilità anche politica mondiale. […] l’ex sceneggiatore del  Saturday Night Live McKay ha congegnato un meccanismo formidabile di decostruzione stilistica: spezzoni di finto documentario, siparietti con gli attori che parlano in macchina, dialoghi svalvolati, show storici che sembrano deliri personali e viceversa, insomma un mega-mix immerso in un magma tutt’altro che serioso e moralistico eppure estremamente illuminante sulle logiche dell’idra finanziaria nutrita da un establishment pervertito ben al di là della famigerata truffa dei subprime.

— Valerio Caprara, Il Mattino

McKay schizza da un codice all’altro, utilizza dialoghi con lo sfondo sit-com, regala un momento di accecante e vistosa tenerezza tra uno straordinario Steve Carell e Marisa Tomei nei panni della moglie, a cui si aggiunge un cast in forma mostruosa dove, oltre a Pitt e Gosling, spicca Christian Bale stavolta davvero da Oscar.

— Simone Emiliani, Sentieri Selvaggi  

La grande scommessa ci tiene con il fiato sospeso raccontandoci un meccanismo perverso, nel quale tutti giocano sulla pelle dei risparmiatori: protagonisti tre diversi gruppi di analisti che sin dal 2005 intuiscono che il sistema non potrà reggere, e a dispetto di chi gli ride dietro, agiscono prevedendo il collasso del castello di carte, diventando ricchissimi al crollo. Quella è la “grande scommessa” del titolo, quella contro il sistema economico corrotto e pronto ad implodere, travolgendo i risparmiatori. Il modo in cui lo fanno, resta francamente un mistero per gli spettatori non economisti, i dialoghi serratissimi infatti diventano talvolta incomprensibili, eppure si resta inchiodati alla poltrona, perché al di là del linguaggio tecnico, il film ci svela il funzionamento della macchina dalla quale dipendiamo tutti.

— Miriam Mauti, Cinematografo

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3 thoughts on “La grande scommessa

  1. Il film “La grande scommessa “ è un film molto complesso, più volte durante la narrazione ho perso il filo del discorso a causa del gran numero di rimandi a termini economici che purtroppo non sono di mia conoscenza.
    Come ben spiega un protagonista del film “ wall street utilizza sovente termini ostici che confondono per fare in modo che la gente non capisca.”
    Il regista del film ha immaginato in anticipo la possibile difficoltà che uno spettatore medio avrebbe potuto avere durante la visione del film, per questo ha ideato un narratore Jared Vennett il quale spiega in modo semplice i meccanismi dell’economia finanziaria altrimenti difficili da interpretare.
    Il film è ambientato durante gli anni della crisi finanziaria di wall street, esso rappresenta con un tono spesso ironico un mondo che spaventa, un mondo che ci trasmette un senso di ansia e di tristezza.
    Solo alla fine del film si capisce che Il continuo rimando da parte dei protagonisti ad azioni, numeri, grandi quantità di soldi… ha come conseguenza finale le persone, la gente comune.
    Alla fine sono i cittadini che ci rimettono, circa 8 milioni di persone hanno perso il lavoro durante la crisi finanziaria e altrettanti 6 milioni hanno perso la casa.
    Numeri che fanno rabbrividire, soprattutto considerando il fatto che sono numeri che riguardano solamente gli Stati Uniti.
    Bisogna sempre avere uno sguardo sui due lati della medaglia, alle conseguenze delle crisi e delle azioni umani.

     
  2. Questo è Wall Street, un mondo che si interessa solo ai suoi interessi a discapito del resto del mondo.
    Questo film mette in scena uno dei periodi più bui dell’economia mondiale concentrandosi su alcune persone che sulla rovina di migliaia di persone hanno guadagnato milioni di dollari.
    Nella loro caccia all’investimento i protagonisti si sono imbattuti in quello che si è rivelato essere l’affare migliore della loro vita o il peggior affare che potessero fare.
    Perché this is wall street, dove le false promesse e le (dis)illusioni dei soldi ‘facili’ non guardano in faccia a nessuno.

     
  3. “La Grande Scommessa” è un viaggio all’interno di una bolla finanziaria in procinto di esplodere. Attraverso gli occhi di alcuni personaggi legati al mondo della finanza, veniamo catapultati nel periodo che precede il crollo del sistema economico americano del 2008. Il film mostra senza veli le conseguenze disastrose di questo crollo finanziario: persone comuni che perdono tutto, case e lavoro. Nonostante la complessità degli argomenti trattati, la narrazione è intrigante e scorrevole, vengono inseriti elementi che spiegano con parole semplici concetti finanziari difficoltosi. “La Grande Scommessa” è un film potente che fa riflettere e che indigna, non si rimane indifferenti.

     

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