Dopo il conflitto di classe? Lavoro e trasformazioni socioculturali
IL TEMA E I FILM
La terza stagione di CINEMA DOCET. Proiezioni sull’attualità in UniBg viene inaugurata dal tema “Dopo il conflitto di classe? Lavoro e trasformazioni socioculturali” con un doppio appuntamento in programma il 21 e il 28 febbraio 2024. Mercoledì 21 febbraio verrà proiettato il film La classe operaia va in paradiso, capolavoro della stagione del cinema civile italiano diretto da Elio Petri; mercoledì 28 febbraio sarà la volta di After Work, documentario di Erik Gandini del 2023. Il tema si lega a doppio filo alla Giornata mondiale della Giustizia Sociale.
I PARTNER E GLI OSPITI
Le due proiezioni sono organizzate in collaborazione con Roberto Lusardi, professore associato di Sociologia generale nel Dipartimento di Scienze Aziendali, Andrea Potestio, professore ordinario di Pedagogia generale e sociale nel Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, e Adolfo Scotto di Luzio, professore ordinario di Storia della pedagogia nel Dipartimento di Scienze Umane e Sociali. Nell’ambito della doppia proiezione interverranno Francesco Corna, segretario generale della CISL Bergamo, e Marco Toscano, segretario generale della CGIL Bergamo.
L’INIZIATIVA
CINEMA DOCET è un ciclo di proiezioni cinematografiche promosse dal gruppo di ricerca CiMAv – Cinema e media audiovisivi dell’Università degli studi di Bergamo nell’ambito delle attività di Public engagement d’ateneo. L’iniziativa mira a coinvolgere la società civile (cittadini, scuole, associazioni, istituzioni ecc.) in un dialogo e una riflessione attorno a temi di rilevante impatto civile e sociale.
L’accesso alle proiezioni è gratuito e non necessita di prenotazione. Le proiezioni si svolgono nell’Aula 1 della sede di via Pignolo 123 dell’Università degli studi di Bergamo.
Il film, nonostante sia stato prodotto nel 1972, risulta estremamente attuale anche al giorno d’oggi. Il lavoro come parte integrante della vita che spesso si riflette sull’affettività e sull’ambiente familiare, viene portato anche tra le mura di casa.
Affronta temi, oltre al lavoro vero e proprio e i rischi che comporta dal punto di vista fisico, quali i movimenti universitari, i sindacati, la sessualità.
Il degrado psicologico e fisico del protagonista è evidenziato durante tutta la durata della proiezione fino a sfociare in una “follia”.
Non credo che il film possa essere definito comico o drammatico, è una ripresa a grande raggio della società italiana dell’epoca per l’uomo di classe medio/bassa e nello specifico dell’operaio in fabbrica. Il film si conclude com’è iniziato, una lunga fila di operai che iniziano la loro giornata quando è buio e la terminano quando è buio.