Luca

DATI DI PRODUZIONE
Luca, di Enrico Casarosa, Stati Uniti d’America/Italia (2021)
Soggetto: Enrico Casarosa, Jesse Andrews, Simon Stephenson; sceneggiatura: Jesse Andrews, Mike Jones; produttore: Andrea Warren; produttori esecutivi: Pete Docter, Peter Sohn, Kiri Hart; case di produzione: Walt Disney Pictures, Pixar Animation Studios; fotografia: David Juan Bianchi, Kim White; montaggio: Catherine Apple, Jason Hudak; effetti speciali: David Ryu; musiche: Dan Romer; scenografia: Daniela Strijleva
Doppiatori originali: Jacob Tremblay (Luca Paguro); Jack Dylan Grazer (Alberto Scorfano); Emma Berman (Giulia Marcovaldo); Maya Rudolph (Daniela Paguro); Marco Barricelli (Massimo Marcovaldo); Jim Gaffigan (Lorenzo Paguro); Saverio Raimondo (Ercole Visconti); Giacomo Gianniotti (Giacomo); Gino La Monica (Tommaso); Sacha Baron Cohen (zio Ugo); Marina Massironi (Signora Marsigliese)
SINOSSI
In quell’angolo di Liguria che sono le Cinque Terre, appena sotto la superficie dell’acqua, nuota Luca Paguro. È una piccola creatura acquatica che nutre una grande curiosità per la terra ferma. A nulla valgono le raccomandazioni della madre e, arrivato all’asciutto, Luca scopre di poter assumere la forma di un essere umano quando è fuori dall’acqua. Così, accompagnato dall’amico Alberto, si imbarcherà in un viaggio di esplorazione e scoperta di questo mondo affascinante ma non privo di pericoli…
TRAILER
COMMENTO
Nello scenario dell’animazione post-2000, i Pixar Studios sono senza dubbio una delle strutture più influenti non solo in termini di mercato, ma anche di elaborazione di un’estetica immediatamente riconoscibile. La qualità del segno grafico, la plasticità delle forme e il tentativo continuo di portare sullo schermo concetti astratti, sino a fare del cinema animato uno strumento di riflessione a tutto tondo sono elementi distintivi di uno stile che appartiene, più ancora che ai singoli autori, ad un vero e proprio brand. Con Luca, pur trovando piena conferma, tutti questi elementi sono anche in grado di aggiornarsi, ibridandosi con altri immaginari. Più che presentarsi come una versione contemporanea de La Sirenetta, infatti, il film sembra guardare verso oriente, all’impatto internazionale dello Studio Ghibli e forse proprio a quel Ponyo sulla scogliera che proprio sul rapporto fra mare e terraferma aveva costruito la sua maggiore fonte di attrazione. Nel film Pixar, però, la terra diventa forse più importante delle acque, perché è lì che trovano spazio le soluzioni più inventive e, soprattutto, la celebrazione – appassionata ma mai biecamente campanilistica – della cultura italiana. Si tratta di un vero e proprio campionario di immagini, oggetti (la Vespa, il pesto), luoghi (le Cinque Terre) e suoni (lo confermano diversi brani della colonna sonora) che punteggiano in modo accurato e intelligente un viaggio di formazione che proprio nel suo abbracciare volontariamente lo spazio assolato della gioia infantile trova il suo carattere distintivo. Luca è in questo un film veramente capace di catturare un pubblico intergenerazionale, accontentando sia lo spettatore adulto che desidera lasciarsi trasportare dalla nostalgia, che quello più giovane, che guarda meravigliato il mondo balneare.
PREMI
- Premi Oscar 2022: Candidatura per il Miglior film d’animazione
- Golden Globe 2022: Candidatura per il Miglior film d’animazione
- Premio BAFTA 2022: Candidatura per il Miglior film d’animazione
- Annie Award 2022: Candidatura per il Miglior film d’animazione
CRITICA
Luca è un piccolo miracolo da diversi punti di vista, se non altro per la sua stupefacente capacità di associare la più sincera, esaltante, immediata leggerezza con un’appagante profondità di lettura, una potenza in grado di coprire davvero ogni tipologia di pubblico… ma senza freddi calcoli.
—Domenico Misciagna, Coming Soon
Luca è un viaggio di formazione senza il viaggio (elemento presente quasi in tutti i film Pixar e qui sostituito concettualmente dalla gara di triathlon “all’italiana”), il racconto di un’amicizia (o forse qualcosa di più) tra “sfigati”, i looser kinghiani che affrontano i bulli, si tuffano dalle colline, litigano e fanno pace, si salutano senza dirsi addio, il tutto raccontato con la leggerezza di una fiaba e dipinto con la poesia di una illustrazione.
—Michele Sottile, Spietati
VOTA IL FILM
“Luca” è un film d’animazione interessante da più punti di vista e soprattutto da quello educativo: racconta il mondo degli adolescenti e la loro necessità di crescita personale e di evoluzione verso la scoperta di sé stessi. Inoltre, il film è una bellissima illustrazione ed esaltazione della bellezza dei paesaggi italiani e un’occasione per far apprezzare ancora di più anche a noi la bellezza dello spazio che abitiamo.
Si tratta di un film in cui l’adolescenza appare sia come fase si di tumulto e incertezza, ma anche come periodo fondamentale per crescere e diventare quello che saremo domani.
Emergono in maniera leggera temi di grande importanza e valore educativo: il senso della curiosità, la voglia di esplorare e di uscire dai confini, il valore positivo dell’incognito, e del viaggio attraverso l’immaginazione.
I due protagonisti, Luca e Alberto, raffigurano rispettivamente i due aspetti fondamentali dell’adolescenza: da una parte la voglia di libertà, il desiderio di autonomia e di riconoscimento personale; dall’altra la necessità di radici, di appartenenza, di amore, famiglia, di sentirsi voluti ed accettati.
Importantissimo nel film è anche il valore dell’amicizia, della relazione fra pari, delle dinamiche di rappresentazione e di costruzione di modelli di riferimento. Il caso di Luca e Alberto ci mostra chiaramente come i pari rappresentano una grande fonte di crescita e uno sprono per la scoperta del proprio sé e della propria personalità.
Non a caso, il protagonista parteciperà ad una serie di prove per poter coronare il sogno di guidare la tanto sognata Vespa, ma questo percorso lo porterà soprattutto a “collaudare” il suo essere nel mondo, il suo modo di vivere e di guardare ciò che lo circonda. Luca illustra così alcune fondamentali dinamiche adolescenziali, tappe cruciali per scoprire e conoscere il mondo e per decidere con che lenti guardarlo e viverlo; nel farlo, ci suggerisce di non porci dei limiti a priori, ma di provare e osare per raggiungere i nostri desideri
Il film “Luca” è davvero profondo poiché esplora in modo semplice (ma non per questo banale) diverse questioni educative attraverso le vicende dei due protagonisti (Luca e Alberto). La trama invita lo spettatore a riflettere in particolare su due aspetti, vale a dire sulla scoperta dell’altro e sull’importanza di abbracciare la diversità.
La scoperta dell’altro è fondamentale per lo sviluppo socio-emotivo e cognitivo dei bambini, in particolare nella fascia 0-3. Durante questo periodo estremamente complesso, i bambini iniziano a costruire le basi delle relazioni sociali e a comprendere il concetto di alterità. Interagendo con adulti, coetanei e con il mondo circostante, i bambini sviluppano competenze sociali, imparano a riconoscere emozioni, a comunicare e a formare connessioni di senso. Questo processo contribuisce alla costruzione dell’identità individuale e alla comprensione del concetto di diversità, promuovendo la crescita armoniosa e l’accettazione delle differenze. Inoltre, interagendo in contesti diversificati, i bambini ampliano il loro bagaglio di esperienze, arricchendo il processo di sviluppo cognitivo e affettivo. Questo tema è evidente nel film, dove la connessione tra i personaggi marini e la società umana sottolinea l’importanza di superare le differenze apparenti per abbracciare una connessione più profonda e ampia.
Il film affronta anche la tematica dell’abbandono infantile attraverso la vicenda di Alberto. Si tratta di un problema complesso che può avere conseguenze significative sullo sviluppo emotivo e psicologico di un bambino che, se abbandonato, può sperimentare sentimenti di perdita, rifiuto, insicurezza e ansia. Queste esperienze influiscono sulla fiducia in sé stessi, sulla capacità di formare relazioni stabili e sulla salute mentale complessiva.
Inoltre, il film affronta il concetto di crescita e indipendenza, seguendo il percorso di Luca da un ambiente familiare sicuro a un mondo totalmente nuovo. Questo solleva considerazioni sulla pedagogia dell’autonomia e dell’auto-scoperta, mostrando come l’esperienza e l’avventura possano essere potenti strumenti educativi. Un simile approccio pedagogico si basa sull’idea che gli individui apprendono meglio quando sono coinvolti attivamente nel processo educativo e quando possono esplorare e scoprire il mondo intorno a loro in modo indipendente.
Tutti questi temi diventano evidenti in particolare grazie al cinema d’animazione, che da sempre si distingue per la sua capacità di presentare temi pedagogici in modo accessibile a pubblici molto diversi. L’utilizzo di immagini accattivanti, personaggi affascinanti e situazioni emotivamente coinvolgenti consente di comunicare concetti pedagogici complessi in modo leggero e facilmente comprensibile.
Il film animato Luca pone lo spettatore di fronte ad una storia di amicizia e accettazione, sottolineando la necessità di allargare il concetto convenzionale di famiglia e mostrando inequivocabilmente come il diverso possa essere fonte di bellezza e arricchimento (e non soltanto di paura, come si vede all’inizio e in diversi punti chiave della storia).
Il protagonista, in un primo momento si sente diverso in un mondo che, come quello della terraferma, non si dimostra accogliente nei suoi confronti. Luca teme infatti che gli abitanti (che appaiono ai suoi occhi estremamente minacciosi) possano fargli del male; non a caso, la sua prima reazione è quella di invitare il suo nuovo amico Alberto a tornare negli abissi marini.
Perché Luca, al contrario di Alberto inizialmente è così spaventato nel fare esperienza di un mondo che non conosce? Il film ci mostra chiaramente quanto il ruolo dei genitori, da questo punto di vista, sia assolutamente fondamentalmente , perché il sospetto con cui guardano al mondo degli umani ha contribuito a far sorgere nel figlio la paura del diverso e il terrore della libera esplorazione.
Da questo punto di vista, il lungometraggio ha una valenza notevole dal punto di vista pedagogico in quanto mostra visivamente tanto ai bambini quanto agli adulti l’importanza di saper accettare il prossimo indipendentemente dal suo aspetto esteriore, dalla sua appartenenza culturale o dal luogo di provenienza.
Luca è un film esemplare perché ci mostra come includere significhi prima di tutto accogliere, far convergere, integrare tutte le diversità per arricchire il contesto dell’esperienza per tutti coloro che vi prendono parte (cosa che si intuisce alla fine del film, quando si realizza l’integrazione fra umani e mostri marini).
L’inclusione invita l’essere umano a ripensare i propri pregiudizi su ciò che all’apparenza è diverso, in quanto ognuno è unico proprio in virtù delle sue caratteristiche distintive, che non devono diventare giudizio di valore.
Luca invita ciascuno di noi ad accettare sé stesso e il prossimo senza imporre la necessità di cambiamenti, ma sottolineando la necessità di rivelarsi accoglienti e disponibili all’apertura.
“Luca” è un film d’animazione, prodotto dalla Pixar, molto interessante per chi si occupa dell’ambito pedagogico in quanto tratta argomenti ad esso correlati.
La vicenda origina dal senso di insoddisfazione del protagonista Luca, tenuto sotto controllo dai suoi genitori, che si mostrano iperprotettivi. Questo atteggiamento è tipico delle famiglie che non vogliono che il proprio figlio fallisca, con una conseguente delusione personale e un potenziale giudizio negativo sul loro ruolo educativo.
La pedagogia ci insegna, invece, che l’errore è fondamentale per la crescita e che bisogna lasciar sbagliare i bambini, senza però smettere di affiancarli. Questo, nelle famiglie iperprotettive non avviene, perché il bambino per loro è l’immagine del genitore. I genitori sovrainvestono sui bambini, quasi immedesimandosi in essi.
Il lavoro che gli educatori sono chiamati a fare con le famiglie è allora soprattutto quello di promuovere le capacità genitoriali.
L’adulto/educatore si può porre in modi diversi in base ai momenti di vita, ma anche a seconda delle situazioni. Il fine dell’educazione è d’altronde che l’altro ce la faccia da solo; quindi, se l’adulto/educatore ha svolto questo compito nei migliori dei modi, il bambino non avrà più bisogno di lui.
Luca, con il suo desiderio preadolescenziale, decide di scappare di casa e di essere libero per il mondo esplorando nuovi territori e intraprendendo così un fondamentale processo di crescita. Come sottolineato dallo psicologo Urie Bronfenbrenner in “Ecologia dello sviluppo umano”: “Lo sviluppo umano è il processo attraverso il quale l’individuo che cresce acquista una concezione dell’ambiente ecologico più estesa, differenziata e valida e diventa motivato e capace d’impegnarsi in attività che lo portano a scoprire le caratteristiche di quell’ambiente, e ad accettarlo o ristrutturarlo, a livelli di complessità che sono analoghi o maggiori, sia nella forma che nel contenuto”.
Un altro aspetto molto importante del film è la frase citata dai due ragazzini (“Silenzio Bruno!”) per superare le proprie insicurezze. Questo passaggio evidenzia come si debba imparare a tacere le proprie ansie, sbarazzandosi di quella voce interiore che tende a scoraggiare.
Un altro aspetto rilevante è quello legato all’importanza dell’istruzione. Il desiderio profondo di Luca è quello di poter andare a scuola e lui stesso dice di voler diventare un “bravo bambino”.
Si tratta di un messaggio educativo molto forte, che risuona con l’idea di educazione tra pari introdotta da Don Milani, soprattutto per quanto riguarda la logica del servizio agli altri e l’idea etica di educazione.
Il film d’animazione Luca è molto interessante perché, soprattutto per chi si occupa di discipline pedagogiche permette di riflettere sul ruolo dei genitori e sulla relazione che si crea tra figure della cura e figli.
Il film sottolinea sin dalle prime scene quanto i genitori dovrebbero lavorare per far sì che i propri figli siano liberi di esplorare l’ambiente che li circonda, promuovendo esperienze nuove e permettendo loro di sviluppare un’immagine positiva del mondo che li circonda. Spesso però, e il film lo mostra molto chiaramente, l’apprensione dei genitori e la natura iperprotettiva del rapporto di cura finisce col bloccare la libera esplorazione dei figli. Il timore che si possano far del male o che possano provare emozioni negative è da questo punto di vista un freno importante.
Il film fa riflettere anche sul comportamento dei genitori, che dovrebbero mostrare più consapevolezza del fatto che gli interessi dei bambini possono essere diversi dai propri, senza per questo emettere giudizi di valore. Questo aspetto, assolutamente fondamentale dal punto di vista pedagogico, si ricollega ad un altro elemento chiave del film, che riguarda l’atteggiamento iperprotettivo dei genitori di Luca.
Il protagonista vive infatti in una sorta di gabbia e questo continuo impedimento a vivere con libertà la propria situazione di crescita si traduce in un continuo desiderio di infrazione e libera esplorazione del mondo della superficie. Al contempo, però, la totale assenza di figure genitoriali (del tutto evidente nella figura di Alberto) è ugualmente problematica; il film, in un certo senso, ci fa dunque riflettere sulla infondatezza delle strategie educative spinte all’estremo.
Infine, una delle ultime sequenze del film (dopo che Luca ha vinto la gara) è estremamente rilevante dal punto di vista pedagogico. A seguito delle esperienze positive dei figli, sono a questo punto proprio i genitori a dimostrarsi orgogliosi e soddisfatti dei risultati da loro raggiunti in piena indipendenza. Il grande insegnamento del film ha dunque a che vedere con la necessità di un accompagnamento libero al processo di crescita, che sappia incoraggiare i più piccoli a seguire i loro sogni e le loro naturali inclinazioni: Luca alla fine del film riesce ad andare a scuola, lontano da un mondo forse troppo opprimente e finalmente protagonista del proprio processo di crescita.
Luca è un film animato del 2021 prodotto dalla Pixar.
Ritengo che uno dei pregi del film sia il suo saper affrontare in modo leggero ed ironico alcuni temi importanti da un punto di vista pedagogico, come ad esempio: la crescita personale resa possibile dal fare nuove esperienze; il desiderio di “uscire” dai confini familiari già conosciuti per esprimere un senso di libertà e il valore positivo degli errori.
Al riguardo, è forse possibile fare riferimento alla teoria ecologica di Bronfenbrenner, secondo cui i soggetti possono apprendere attraverso l’interazione con l’ambiente che li circonda. Lo sviluppo di ciascun individuo avviene quindi in modo interdipendente ed è il prodotto dell’interazione con gli ambienti in cui si trova immerso.
Per fare in modo però che il bambino abbia la possibilità di esplorare liberamente nuovi spazi esperienziali è fondamentale il ruolo del genitore e il suo approccio educativo; un buon educatore deve infatti saper creare un rapporto di fiducia, facendo sentire il bambino accolto in tutte le sue scelte e quindi sicuro durante il proprio percorso di crescita. Durante il film i genitori di Luca affrontano un percorso al termine del quale accetteranno la necessità di un momento di distacco, lasciando il figlio libero di esplorare e apprendere nel mondo. Analizzando la situazione da un punto di vista educativo, è come se l’educatore si fosse posto in secondo piano rispetto al soggetto, permettendogli di intraprendere il suo percorso di crescita senza limitare i suoi interessi e le sue potenzialità.
Un altro tema affrontato nel film è quello della diversità; vediamo come l’amica terrena di Luca e Alberto, Giulia, avendo conosciuto i due ragazzi prima di scoprire le loro vere sembianze non sembri più di tanto preoccupata della diversità dei loro mondi, adottando un atteggiamento di accettazione e rispetto.
Questo passaggio sottolinea l’importanza dell’inclusione nei contesti familiari e non solo: tutti noi, a prescindere dalle diversità, abbiamo una spinta interiore a crescere, assecondando i nostri interessi e le nostre inclinazioni.
Allo stesso modo Luca, una volta accettato nel nuovo mondo, avrà la possibilità di integrarsi anche dal punto di vista scolastico e quindi di potersi migliorare.
Luca è un film di animazione, ambientato in un paesaggio di fantasia che ricorda da vicino quello della Riviera Ligure e racconta il percorso di crescita dell’omonimo protagonista.
La storia si mostra quasi come una fiaba che mette a tema la presa di consapevolezza di sé, la scoperta del mondo, il distacco dalla famiglia di origine, il desiderio di libertà e di curiosità.
Nel film vengono esaltati molteplici questioni rilevanti da un punto di vista educativo: la spensieratezza nell’affrontare le diverse avventure, (tipico aspetto della giovinezza) e il tema della diversità.
La diversità spesso fa paura, poiché ciò che è alieno e sconosciuto viene visto come un pericolo, qualcosa di sbagliato, ma molto spesso questo atteggiamento deriva dai preconcetti di chi guarda.
Per promuovere una integrazione efficace e superare gli stereotipi culturali, diventa importante il concetto di inclusione, vale a dire lo sforzo di l’accettare ogni individuo così come è, mostrandosi accoglienti nei confronti delle diversità e riuscendo a viverle come esperienze di arricchimento del proprio bagaglio personale.
Facendo riferimento ai due personaggi principali (Luca e Alberto), l’importanza di questo aspetto diventa immediatamente evidente, perché il loro percorso di inclusione nella società degli umani sarà lungo e complesso, ma infine efficace.
Anche i due amici sono diversi fra loro: Luca si presenta come un personaggio introverso e timido, mentre Alberto, si qualifica immediatamente come un tipo ribelle. Anche qui vediamo come la diversità può diventare un punto di forza, un mezzo efficace per avvicinarsi a realizzare un sogno o un desiderio.
Fondamentale in questo contesto è il valore dell’amicizia, che sa andare oltre le diversità e diventa un aspetto importante tanto dei processi di inclusione quanto della, crescita di un individuo.
Luca è un film di animazione adatto tanto ad un pubblico infantile quanto agli adulti, in quanto tratta temi molto importanti nella società contemporanea, come la diversità, l’inclusione e l’amicizia.
Il film è interessante dal punto di vista educativo perché mette in scena una fase della vita tipica dei ragazzi, in cui il desiderio di autonomia e indipendenza dalla sfera familiare si accompagna ad una fascinazione inedita per il proibito. L’adolescenza viene presentata come una fase d’incertezza e cambiamento, ma anche come periodo fondamentale per crescere, maturare e diventare quello che si sarà domani.
Un altro tema importante su cui si focalizza il film è l’importanza della scuola, elemento fondamentale per la crescita complessiva ed equilibrata dei ragazzi come Luca, Alberto e Giulia (si tratta peraltro un tema classico della letteratura per l’infanzia, evidente già nel Pinocchio di Carlo Collodi).
Molto importante nel film è anche il processo di scoperta che Luca fa del mondo umano, lontano dalla tutela dei suoi genitori. In questo, Luca assomiglia davvero ad un giovane ragazzo, che si avventura in un mondo nuovo, estraneo e diverso dal suo con la naturale paura di chi non lo conosce, ma anche con la curiosità tipica di tutti quei giovani che bramano scoprire cose nuove. La sua curiosità verrà incentivata dalla conoscenza di Alberto, che introduce nel film il tema dell’amicizia come sprono per la crescita e lo sviluppo di relazioni arricchenti con il diverso. Tutto lo sviluppo narrativo del film ruota attorno al valore positivo dell’amicizia, tanto che il vero oggetto del desiderio dei personaggi non è neppure veramente la Vespa che sognano di vincere, ma l’immaginario di libertà che essa veicola.
Come la letteratura e il cinema ci insegnano in diverse occasioni, i bambini spesso sanno a volte essere saggi ed insegnare molte cose agli adulti, aiutandoli ad avere una mentalità più aperta e ad accettare le diversità come un elemento arricchente per la società; anche questo tratto è molto importante nel film, soprattutto nel finale. Tanto Giulia quanto suo padre difendono i protagonisti da una società che li vede come “mostri”, rendendo infine possibile la loro integrazione.
Luca è un film di animazione, ambientato in un paesaggio di fantasia che ricorda da vicino quello della Riviera Ligure e racconta il percorso di crescita dell’omonimo protagonista.
La storia si mostra quasi come una fiaba che mette a tema la presa di consapevolezza di sé, la scoperta del mondo, il distacco dalla famiglia di origine, il desiderio di libertà e di curiosità.
Nel film vengono esaltati molteplici questioni rilevanti da un punto di vista educativo: la spensieratezza nell’affrontare le diverse avventure, (tipico aspetto della giovinezza) e il tema della diversità.
La diversità spesso fa paura, poiché ciò che è alieno e sconosciuto viene visto come un pericolo, qualcosa di sbagliato, ma molto spesso questo atteggiamento deriva dai preconcetti di chi guarda.
Per promuovere una integrazione efficace e superare gli stereotipi culturali, diventa importante il concetto di inclusione, vale a dire lo sforzo di l’accettare ogni individuo così come è, mostrandosi accoglienti nei confronti delle diversità e riuscendo a viverle come esperienze di arricchimento del proprio bagaglio personale.
Facendo riferimento ai due personaggi principali (Luca e Alberto), l’importanza di questo aspetto diventa immediatamente evidente, perché il loro percorso di inclusione nella società degli umani sarà lungo e complesso, ma infine efficace.
Anche i due amici sono diversi fra loro: Luca si presenta come un personaggio introverso e timido, mentre Alberto, si qualifica immediatamente come un tipo ribelle. Anche qui vediamo come la diversità può diventare un punto di forza, un mezzo efficace per avvicinarsi a realizzare un sogno o un desiderio.
Fondamentale in questo contesto è il valore dell’amicizia, che sa andare oltre le diversità e diventa un aspetto importante tanto dei processi di inclusione quanto della crescita di un individuo.