Luca
DATI DI PRODUZIONE
Luca, di Enrico Casarosa, Stati Uniti d’America/Italia (2021)
Soggetto: Enrico Casarosa, Jesse Andrews, Simon Stephenson; sceneggiatura: Jesse Andrews, Mike Jones; produttore: Andrea Warren; produttori esecutivi: Pete Docter, Peter Sohn, Kiri Hart; case di produzione: Walt Disney Pictures, Pixar Animation Studios; fotografia: David Juan Bianchi, Kim White; montaggio: Catherine Apple, Jason Hudak; effetti speciali: David Ryu; musiche: Dan Romer; scenografia: Daniela Strijleva
Doppiatori originali: Jacob Tremblay (Luca Paguro); Jack Dylan Grazer (Alberto Scorfano); Emma Berman (Giulia Marcovaldo); Maya Rudolph (Daniela Paguro); Marco Barricelli (Massimo Marcovaldo); Jim Gaffigan (Lorenzo Paguro); Saverio Raimondo (Ercole Visconti); Giacomo Gianniotti (Giacomo); Gino La Monica (Tommaso); Sacha Baron Cohen (zio Ugo); Marina Massironi (Signora Marsigliese)
SINOSSI
In quell’angolo di Liguria che sono le Cinque Terre, appena sotto la superficie dell’acqua, nuota Luca Paguro. È una piccola creatura acquatica che nutre una grande curiosità per la terra ferma. A nulla valgono le raccomandazioni della madre e, arrivato all’asciutto, Luca scopre di poter assumere la forma di un essere umano quando è fuori dall’acqua. Così, accompagnato dall’amico Alberto, si imbarcherà in un viaggio di esplorazione e scoperta di questo mondo affascinante ma non privo di pericoli…
TRAILER
COMMENTO
Nello scenario dell’animazione post-2000, i Pixar Studios sono senza dubbio una delle strutture più influenti non solo in termini di mercato, ma anche di elaborazione di un’estetica immediatamente riconoscibile. La qualità del segno grafico, la plasticità delle forme e il tentativo continuo di portare sullo schermo concetti astratti, sino a fare del cinema animato uno strumento di riflessione a tutto tondo sono elementi distintivi di uno stile che appartiene, più ancora che ai singoli autori, ad un vero e proprio brand. Con Luca, pur trovando piena conferma, tutti questi elementi sono anche in grado di aggiornarsi, ibridandosi con altri immaginari. Più che presentarsi come una versione contemporanea de La Sirenetta, infatti, il film sembra guardare verso oriente, all’impatto internazionale dello Studio Ghibli e forse proprio a quel Ponyo sulla scogliera che proprio sul rapporto fra mare e terraferma aveva costruito la sua maggiore fonte di attrazione. Nel film Pixar, però, la terra diventa forse più importante delle acque, perché è lì che trovano spazio le soluzioni più inventive e, soprattutto, la celebrazione – appassionata ma mai biecamente campanilistica – della cultura italiana. Si tratta di un vero e proprio campionario di immagini, oggetti (la Vespa, il pesto), luoghi (le Cinque Terre) e suoni (lo confermano diversi brani della colonna sonora) che punteggiano in modo accurato e intelligente un viaggio di formazione che proprio nel suo abbracciare volontariamente lo spazio assolato della gioia infantile trova il suo carattere distintivo. Luca è in questo un film veramente capace di catturare un pubblico intergenerazionale, accontentando sia lo spettatore adulto che desidera lasciarsi trasportare dalla nostalgia, che quello più giovane, che guarda meravigliato il mondo balneare.
PREMI
- Premi Oscar 2022: Candidatura per il Miglior film d’animazione
- Golden Globe 2022: Candidatura per il Miglior film d’animazione
- Premio BAFTA 2022: Candidatura per il Miglior film d’animazione
- Annie Award 2022: Candidatura per il Miglior film d’animazione
CRITICA
Luca è un piccolo miracolo da diversi punti di vista, se non altro per la sua stupefacente capacità di associare la più sincera, esaltante, immediata leggerezza con un’appagante profondità di lettura, una potenza in grado di coprire davvero ogni tipologia di pubblico… ma senza freddi calcoli.
—Domenico Misciagna, Coming Soon
Luca è un viaggio di formazione senza il viaggio (elemento presente quasi in tutti i film Pixar e qui sostituito concettualmente dalla gara di triathlon “all’italiana”), il racconto di un’amicizia (o forse qualcosa di più) tra “sfigati”, i looser kinghiani che affrontano i bulli, si tuffano dalle colline, litigano e fanno pace, si salutano senza dirsi addio, il tutto raccontato con la leggerezza di una fiaba e dipinto con la poesia di una illustrazione.
—Michele Sottile, Spietati
VOTA IL FILM
C’è molto potenziale poetico in questo film accostato alla SIRENETTA per via di una certa somiglianza nel plot, ma un potenziale che poi rimane inespresso. Molta carne viene messa al fuoco. L’amicizia con i suoi conflitti e gelosie. Le incomprensioni generazionali. Il solito bullismo che ormai è ovunque. L’accettazione del diverso. In questa esplosione di colori tutto si risolve alla fine in modo troppo semplicistico, insomma prima c’è la paura dei mostri marini, gente che non ci crede, poi se li ritrova davanti e vorrebbe fargli la festa poi giunge il padre della ragazzina e lui che era il più accanito di tutti contro di loro li difende e si comporta come se avesse sempre saputo la verità fin dall’inizio, un’agnizione quasi in stile commedia latina. Peccato risolvere così un film che indubbiamente ha molto da dire e sa esprimerlo piacevolmente.
Il film d’animazione “Luca” non l’ho visto quando è uscito al cinema, ma l’ho sempre sentito nominare. Così quando l’ho visto in programmazione al Cinema Docet dell’Unibg, ho colto l’occasione, finalmente, per andare a vederlo.
Mi è piaciuto tanto e mi sono emozionata. Bello, bello, bello!
Ho molto apprezzato aver avuto la possibilità di rivedere questo film d’animazione all’interno dello spazio universitario insieme ad altri spettatori; alcuni come me erano portatori del ruolo di studenti altri invece erano amici fratelli figli nonni. Tutti quanti portatori di luoghi spazi e tempi differenti e tutti abbiamo vissuto questo spazio in modo diverso ma insieme abbiamo vissuto un potenziale momento di crescita collettiva. Con Luca e Alberto ci siamo sentiti diversi, visti, amati, traditi, trovati, abbandonati e ci siamo emozionati.
“Luca” è un film d’animazione interessante da più punti di vista e soprattutto da quello educativo: racconta il mondo degli adolescenti e la loro necessità di crescita personale e di evoluzione verso la scoperta di sé stessi. Inoltre, il film è una bellissima illustrazione ed esaltazione della bellezza dei paesaggi italiani e un’occasione per far apprezzare ancora di più anche a noi la bellezza dello spazio che abitiamo.
Si tratta di un film in cui l’adolescenza appare sia come fase si di tumulto e incertezza, ma anche come periodo fondamentale per crescere e diventare quello che saremo domani.
Emergono in maniera leggera temi di grande importanza e valore educativo: il senso della curiosità, la voglia di esplorare e di uscire dai confini, il valore positivo dell’incognito, e del viaggio attraverso l’immaginazione.
I due protagonisti, Luca e Alberto, raffigurano rispettivamente i due aspetti fondamentali dell’adolescenza: da una parte la voglia di libertà, il desiderio di autonomia e di riconoscimento personale; dall’altra la necessità di radici, di appartenenza, di amore, famiglia, di sentirsi voluti ed accettati.
Importantissimo nel film è anche il valore dell’amicizia, della relazione fra pari, delle dinamiche di rappresentazione e di costruzione di modelli di riferimento. Il caso di Luca e Alberto ci mostra chiaramente come i pari rappresentano una grande fonte di crescita e uno sprono per la scoperta del proprio sé e della propria personalità.
Non a caso, il protagonista parteciperà ad una serie di prove per poter coronare il sogno di guidare la tanto sognata Vespa, ma questo percorso lo porterà soprattutto a “collaudare” il suo essere nel mondo, il suo modo di vivere e di guardare ciò che lo circonda. Luca illustra così alcune fondamentali dinamiche adolescenziali, tappe cruciali per scoprire e conoscere il mondo e per decidere con che lenti guardarlo e viverlo; nel farlo, ci suggerisce di non porci dei limiti a priori, ma di provare e osare per raggiungere i nostri desideri
Il film “Luca” è davvero profondo poiché esplora in modo semplice (ma non per questo banale) diverse questioni educative attraverso le vicende dei due protagonisti (Luca e Alberto). La trama invita lo spettatore a riflettere in particolare su due aspetti, vale a dire sulla scoperta dell’altro e sull’importanza di abbracciare la diversità.
La scoperta dell’altro è fondamentale per lo sviluppo socio-emotivo e cognitivo dei bambini, in particolare nella fascia 0-3. Durante questo periodo estremamente complesso, i bambini iniziano a costruire le basi delle relazioni sociali e a comprendere il concetto di alterità. Interagendo con adulti, coetanei e con il mondo circostante, i bambini sviluppano competenze sociali, imparano a riconoscere emozioni, a comunicare e a formare connessioni di senso. Questo processo contribuisce alla costruzione dell’identità individuale e alla comprensione del concetto di diversità, promuovendo la crescita armoniosa e l’accettazione delle differenze. Inoltre, interagendo in contesti diversificati, i bambini ampliano il loro bagaglio di esperienze, arricchendo il processo di sviluppo cognitivo e affettivo. Questo tema è evidente nel film, dove la connessione tra i personaggi marini e la società umana sottolinea l’importanza di superare le differenze apparenti per abbracciare una connessione più profonda e ampia.
Il film affronta anche la tematica dell’abbandono infantile attraverso la vicenda di Alberto. Si tratta di un problema complesso che può avere conseguenze significative sullo sviluppo emotivo e psicologico di un bambino che, se abbandonato, può sperimentare sentimenti di perdita, rifiuto, insicurezza e ansia. Queste esperienze influiscono sulla fiducia in sé stessi, sulla capacità di formare relazioni stabili e sulla salute mentale complessiva.
Inoltre, il film affronta il concetto di crescita e indipendenza, seguendo il percorso di Luca da un ambiente familiare sicuro a un mondo totalmente nuovo. Questo solleva considerazioni sulla pedagogia dell’autonomia e dell’auto-scoperta, mostrando come l’esperienza e l’avventura possano essere potenti strumenti educativi. Un simile approccio pedagogico si basa sull’idea che gli individui apprendono meglio quando sono coinvolti attivamente nel processo educativo e quando possono esplorare e scoprire il mondo intorno a loro in modo indipendente.
Tutti questi temi diventano evidenti in particolare grazie al cinema d’animazione, che da sempre si distingue per la sua capacità di presentare temi pedagogici in modo accessibile a pubblici molto diversi. L’utilizzo di immagini accattivanti, personaggi affascinanti e situazioni emotivamente coinvolgenti consente di comunicare concetti pedagogici complessi in modo leggero e facilmente comprensibile.
Il film animato Luca pone lo spettatore di fronte ad una storia di amicizia e accettazione, sottolineando la necessità di allargare il concetto convenzionale di famiglia e mostrando inequivocabilmente come il diverso possa essere fonte di bellezza e arricchimento (e non soltanto di paura, come si vede all’inizio e in diversi punti chiave della storia).
Il protagonista, in un primo momento si sente diverso in un mondo che, come quello della terraferma, non si dimostra accogliente nei suoi confronti. Luca teme infatti che gli abitanti (che appaiono ai suoi occhi estremamente minacciosi) possano fargli del male; non a caso, la sua prima reazione è quella di invitare il suo nuovo amico Alberto a tornare negli abissi marini.
Perché Luca, al contrario di Alberto inizialmente è così spaventato nel fare esperienza di un mondo che non conosce? Il film ci mostra chiaramente quanto il ruolo dei genitori, da questo punto di vista, sia assolutamente fondamentalmente , perché il sospetto con cui guardano al mondo degli umani ha contribuito a far sorgere nel figlio la paura del diverso e il terrore della libera esplorazione.
Da questo punto di vista, il lungometraggio ha una valenza notevole dal punto di vista pedagogico in quanto mostra visivamente tanto ai bambini quanto agli adulti l’importanza di saper accettare il prossimo indipendentemente dal suo aspetto esteriore, dalla sua appartenenza culturale o dal luogo di provenienza.
Luca è un film esemplare perché ci mostra come includere significhi prima di tutto accogliere, far convergere, integrare tutte le diversità per arricchire il contesto dell’esperienza per tutti coloro che vi prendono parte (cosa che si intuisce alla fine del film, quando si realizza l’integrazione fra umani e mostri marini).
L’inclusione invita l’essere umano a ripensare i propri pregiudizi su ciò che all’apparenza è diverso, in quanto ognuno è unico proprio in virtù delle sue caratteristiche distintive, che non devono diventare giudizio di valore.
Luca invita ciascuno di noi ad accettare sé stesso e il prossimo senza imporre la necessità di cambiamenti, ma sottolineando la necessità di rivelarsi accoglienti e disponibili all’apertura.
“Luca” è un film d’animazione, prodotto dalla Pixar, molto interessante per chi si occupa dell’ambito pedagogico in quanto tratta argomenti ad esso correlati.
La vicenda origina dal senso di insoddisfazione del protagonista Luca, tenuto sotto controllo dai suoi genitori, che si mostrano iperprotettivi. Questo atteggiamento è tipico delle famiglie che non vogliono che il proprio figlio fallisca, con una conseguente delusione personale e un potenziale giudizio negativo sul loro ruolo educativo.
La pedagogia ci insegna, invece, che l’errore è fondamentale per la crescita e che bisogna lasciar sbagliare i bambini, senza però smettere di affiancarli. Questo, nelle famiglie iperprotettive non avviene, perché il bambino per loro è l’immagine del genitore. I genitori sovrainvestono sui bambini, quasi immedesimandosi in essi.
Il lavoro che gli educatori sono chiamati a fare con le famiglie è allora soprattutto quello di promuovere le capacità genitoriali.
L’adulto/educatore si può porre in modi diversi in base ai momenti di vita, ma anche a seconda delle situazioni. Il fine dell’educazione è d’altronde che l’altro ce la faccia da solo; quindi, se l’adulto/educatore ha svolto questo compito nei migliori dei modi, il bambino non avrà più bisogno di lui.
Luca, con il suo desiderio preadolescenziale, decide di scappare di casa e di essere libero per il mondo esplorando nuovi territori e intraprendendo così un fondamentale processo di crescita. Come sottolineato dallo psicologo Urie Bronfenbrenner in “Ecologia dello sviluppo umano”: “Lo sviluppo umano è il processo attraverso il quale l’individuo che cresce acquista una concezione dell’ambiente ecologico più estesa, differenziata e valida e diventa motivato e capace d’impegnarsi in attività che lo portano a scoprire le caratteristiche di quell’ambiente, e ad accettarlo o ristrutturarlo, a livelli di complessità che sono analoghi o maggiori, sia nella forma che nel contenuto”.
Un altro aspetto molto importante del film è la frase citata dai due ragazzini (“Silenzio Bruno!”) per superare le proprie insicurezze. Questo passaggio evidenzia come si debba imparare a tacere le proprie ansie, sbarazzandosi di quella voce interiore che tende a scoraggiare.
Un altro aspetto rilevante è quello legato all’importanza dell’istruzione. Il desiderio profondo di Luca è quello di poter andare a scuola e lui stesso dice di voler diventare un “bravo bambino”.
Si tratta di un messaggio educativo molto forte, che risuona con l’idea di educazione tra pari introdotta da Don Milani, soprattutto per quanto riguarda la logica del servizio agli altri e l’idea etica di educazione.
Il film d’animazione Luca è molto interessante perché, soprattutto per chi si occupa di discipline pedagogiche permette di riflettere sul ruolo dei genitori e sulla relazione che si crea tra figure della cura e figli.
Il film sottolinea sin dalle prime scene quanto i genitori dovrebbero lavorare per far sì che i propri figli siano liberi di esplorare l’ambiente che li circonda, promuovendo esperienze nuove e permettendo loro di sviluppare un’immagine positiva del mondo che li circonda. Spesso però, e il film lo mostra molto chiaramente, l’apprensione dei genitori e la natura iperprotettiva del rapporto di cura finisce col bloccare la libera esplorazione dei figli. Il timore che si possano far del male o che possano provare emozioni negative è da questo punto di vista un freno importante.
Il film fa riflettere anche sul comportamento dei genitori, che dovrebbero mostrare più consapevolezza del fatto che gli interessi dei bambini possono essere diversi dai propri, senza per questo emettere giudizi di valore. Questo aspetto, assolutamente fondamentale dal punto di vista pedagogico, si ricollega ad un altro elemento chiave del film, che riguarda l’atteggiamento iperprotettivo dei genitori di Luca.
Il protagonista vive infatti in una sorta di gabbia e questo continuo impedimento a vivere con libertà la propria situazione di crescita si traduce in un continuo desiderio di infrazione e libera esplorazione del mondo della superficie. Al contempo, però, la totale assenza di figure genitoriali (del tutto evidente nella figura di Alberto) è ugualmente problematica; il film, in un certo senso, ci fa dunque riflettere sulla infondatezza delle strategie educative spinte all’estremo.
Infine, una delle ultime sequenze del film (dopo che Luca ha vinto la gara) è estremamente rilevante dal punto di vista pedagogico. A seguito delle esperienze positive dei figli, sono a questo punto proprio i genitori a dimostrarsi orgogliosi e soddisfatti dei risultati da loro raggiunti in piena indipendenza. Il grande insegnamento del film ha dunque a che vedere con la necessità di un accompagnamento libero al processo di crescita, che sappia incoraggiare i più piccoli a seguire i loro sogni e le loro naturali inclinazioni: Luca alla fine del film riesce ad andare a scuola, lontano da un mondo forse troppo opprimente e finalmente protagonista del proprio processo di crescita.
Luca è un film animato del 2021 prodotto dalla Pixar.
Ritengo che uno dei pregi del film sia il suo saper affrontare in modo leggero ed ironico alcuni temi importanti da un punto di vista pedagogico, come ad esempio: la crescita personale resa possibile dal fare nuove esperienze; il desiderio di “uscire” dai confini familiari già conosciuti per esprimere un senso di libertà e il valore positivo degli errori.
Al riguardo, è forse possibile fare riferimento alla teoria ecologica di Bronfenbrenner, secondo cui i soggetti possono apprendere attraverso l’interazione con l’ambiente che li circonda. Lo sviluppo di ciascun individuo avviene quindi in modo interdipendente ed è il prodotto dell’interazione con gli ambienti in cui si trova immerso.
Per fare in modo però che il bambino abbia la possibilità di esplorare liberamente nuovi spazi esperienziali è fondamentale il ruolo del genitore e il suo approccio educativo; un buon educatore deve infatti saper creare un rapporto di fiducia, facendo sentire il bambino accolto in tutte le sue scelte e quindi sicuro durante il proprio percorso di crescita. Durante il film i genitori di Luca affrontano un percorso al termine del quale accetteranno la necessità di un momento di distacco, lasciando il figlio libero di esplorare e apprendere nel mondo. Analizzando la situazione da un punto di vista educativo, è come se l’educatore si fosse posto in secondo piano rispetto al soggetto, permettendogli di intraprendere il suo percorso di crescita senza limitare i suoi interessi e le sue potenzialità.
Un altro tema affrontato nel film è quello della diversità; vediamo come l’amica terrena di Luca e Alberto, Giulia, avendo conosciuto i due ragazzi prima di scoprire le loro vere sembianze non sembri più di tanto preoccupata della diversità dei loro mondi, adottando un atteggiamento di accettazione e rispetto.
Questo passaggio sottolinea l’importanza dell’inclusione nei contesti familiari e non solo: tutti noi, a prescindere dalle diversità, abbiamo una spinta interiore a crescere, assecondando i nostri interessi e le nostre inclinazioni.
Allo stesso modo Luca, una volta accettato nel nuovo mondo, avrà la possibilità di integrarsi anche dal punto di vista scolastico e quindi di potersi migliorare.
Luca è un film di animazione, ambientato in un paesaggio di fantasia che ricorda da vicino quello della Riviera Ligure e racconta il percorso di crescita dell’omonimo protagonista.
La storia si mostra quasi come una fiaba che mette a tema la presa di consapevolezza di sé, la scoperta del mondo, il distacco dalla famiglia di origine, il desiderio di libertà e di curiosità.
Nel film vengono esaltati molteplici questioni rilevanti da un punto di vista educativo: la spensieratezza nell’affrontare le diverse avventure, (tipico aspetto della giovinezza) e il tema della diversità.
La diversità spesso fa paura, poiché ciò che è alieno e sconosciuto viene visto come un pericolo, qualcosa di sbagliato, ma molto spesso questo atteggiamento deriva dai preconcetti di chi guarda.
Per promuovere una integrazione efficace e superare gli stereotipi culturali, diventa importante il concetto di inclusione, vale a dire lo sforzo di l’accettare ogni individuo così come è, mostrandosi accoglienti nei confronti delle diversità e riuscendo a viverle come esperienze di arricchimento del proprio bagaglio personale.
Facendo riferimento ai due personaggi principali (Luca e Alberto), l’importanza di questo aspetto diventa immediatamente evidente, perché il loro percorso di inclusione nella società degli umani sarà lungo e complesso, ma infine efficace.
Anche i due amici sono diversi fra loro: Luca si presenta come un personaggio introverso e timido, mentre Alberto, si qualifica immediatamente come un tipo ribelle. Anche qui vediamo come la diversità può diventare un punto di forza, un mezzo efficace per avvicinarsi a realizzare un sogno o un desiderio.
Fondamentale in questo contesto è il valore dell’amicizia, che sa andare oltre le diversità e diventa un aspetto importante tanto dei processi di inclusione quanto della, crescita di un individuo.
Luca è un film di animazione adatto tanto ad un pubblico infantile quanto agli adulti, in quanto tratta temi molto importanti nella società contemporanea, come la diversità, l’inclusione e l’amicizia.
Il film è interessante dal punto di vista educativo perché mette in scena una fase della vita tipica dei ragazzi, in cui il desiderio di autonomia e indipendenza dalla sfera familiare si accompagna ad una fascinazione inedita per il proibito. L’adolescenza viene presentata come una fase d’incertezza e cambiamento, ma anche come periodo fondamentale per crescere, maturare e diventare quello che si sarà domani.
Un altro tema importante su cui si focalizza il film è l’importanza della scuola, elemento fondamentale per la crescita complessiva ed equilibrata dei ragazzi come Luca, Alberto e Giulia (si tratta peraltro un tema classico della letteratura per l’infanzia, evidente già nel Pinocchio di Carlo Collodi).
Molto importante nel film è anche il processo di scoperta che Luca fa del mondo umano, lontano dalla tutela dei suoi genitori. In questo, Luca assomiglia davvero ad un giovane ragazzo, che si avventura in un mondo nuovo, estraneo e diverso dal suo con la naturale paura di chi non lo conosce, ma anche con la curiosità tipica di tutti quei giovani che bramano scoprire cose nuove. La sua curiosità verrà incentivata dalla conoscenza di Alberto, che introduce nel film il tema dell’amicizia come sprono per la crescita e lo sviluppo di relazioni arricchenti con il diverso. Tutto lo sviluppo narrativo del film ruota attorno al valore positivo dell’amicizia, tanto che il vero oggetto del desiderio dei personaggi non è neppure veramente la Vespa che sognano di vincere, ma l’immaginario di libertà che essa veicola.
Come la letteratura e il cinema ci insegnano in diverse occasioni, i bambini spesso sanno a volte essere saggi ed insegnare molte cose agli adulti, aiutandoli ad avere una mentalità più aperta e ad accettare le diversità come un elemento arricchente per la società; anche questo tratto è molto importante nel film, soprattutto nel finale. Tanto Giulia quanto suo padre difendono i protagonisti da una società che li vede come “mostri”, rendendo infine possibile la loro integrazione.
Il film d’animazione “Luca” è un prodotto audiovisivo che presenta importanti spunti di riflessione sotto il profilo educativo, in quanto permette agli spettatori(in questo caso i bambini, ma l’opera è in qualche modo rivolta ad una fascia di pubblico decisamente più ampia) di poter comprende le difficoltà dell’infanzia e dell’adolescenza dal punto di vista dei bambini, che per primi le esperiscono. Il film sottolinea, con delicatezza e intelligenza, come il processo di crescita sia ricco di ostacoli, che si rivelano però fondamentali per la realizzazione del sé.
In Luca sono diverse questioni chiave del dibattito educativo, ad esempio il tema del distacco dalla famiglia, quello dell’inclusione (scolastica e non solo), quello della socializzazione e quello della crescita attraverso il viaggio. Rinveniamo il primo di questi temi nel momento in cui Luca scappa dalla sua famiglia iperprotettiva per conoscere il mondo terrestre. Questo passaggio ricorda fra l’altro il momento di distacco che ogni bambino fisiologicamente vive durante il primo giorno di scuola, quando entra per la prima volta in contatto con una nuova realtà al di fuori della famiglia.
Il concetto di inclusione emerge soprattutto nel momento in cui il protagonista si rende conto che nel mondo terreste ciò che è diverso non è mai visto positivamente a causa di stereotipi e preconcetti diffusi, al punto tale che le creature marine sono trattate come mostri da uccidere. Anche in contesto scolastico la questione dell’inclusione è centrale, soprattutto per bambini stranieri o con disabilità, ed è compito dell’istituzione far sì che questi ultimi possano trovare il supporto necessario. La socializzazione è fondamentale da questo punto di vista e anche Luca riesce a superare le proprie paure e a crescere da molti punti di vista grazie alle relazioni positive che instaura sulla terra.
Luca è un film interessante dal punto di vista pedagogico in grado di attirare l’attenzione dei più piccoli, ma che dovrebbe far riflettere anche i più grandi, riguardo a temi ricorrenti nella società odierna come l’inclusione, la diversità e l’amicizia.
Per quanto riguarda il tema della diversità, il film evidenzia come qualsiasi essere umano in realtà sia unico nella sua diversità. Per valorizzare questa naturale diversità di ognuno in senso positivo bisogna prima di tutto essere in grado di accettarsi e venire messi nelle condizioni di credere nelle proprie capacità. Uno degli aspetti più interessanti del film ha proprio a che vedere con il riconoscimento del fatto che ogni individuo dovrebbe essere in grado di accettarsi e sentirsi incluso nella società in cui vive senza necessariamente omologarsi alla massa, ma vedendo riconosciute le proprie specificità.
Esattamente come accade per Luca, infatti, la diversità è qualcosa che mette alla prova ciascun individuo e la tenuta delle sue relazioni con l’Altro, perché spesso e soprattutto all’inizio di un rapporto nuovo, questa si fa veicolo di paura o timore.
Da questo punto di vista, l’esempio del protagonista dimostra che è meglio essere onesti con sé stessi e con gli altri, lasciando conoscere la propria identità e le proprie caratteristiche perché soltanto da qui potrà nascere una vera forma di inclusione sociale
A questo riguardo, importante nel film è anche il tema dell’amicizia: ciascuno di noi, è antropologicamente portato a circondarsi di persone diverse e a instaurare relazioni con esse. All’interno di questo insieme di relazioni, un ruolo particolare viene svolto dai vincoli amicali, perché grazie al confronto fra i pari è spesso possibile far fronte alle difficoltà della vita e, come si vede nel film, a prendere coraggio per andare oltre i nostri limiti, rafforzando anche la nostra autostima.
Anche Luca cerca di trovare appoggio nei suoi amici, in particolare modo in Alberto (che è per lui anche un modello di crescita), per poter affrontare le proprio difficolta e intraprendere un percorso di sviluppo e scoperta di sé.
Il film, inoltre, ha molto da dire anche per quanto riguarda il tema dell’inclusione: viene sottolineato come aprirsi alle altre persone ed essere in grado di ascoltarle ed accoglierle sia un punto fondamentale per la crescita personale e l’integrazione sociale. Nonostante la persistenza di stereotipi e pregiudizi nella nostra società, i processi di inclusione (che, come Luca ci mostra, sono spesso lunghi e complessi) sono alla base della possibilità di una forma di vita nuova e maggiormente egualitaria.
“Luca” è un film del 2021, prodotto dai Pixar Animation Studios in co-produzione con Walt Disney Pictures.
Racconta la storia di un mostro marino italiano, Luca, che decide di andare alla scoperta del mondo degli umani.
Il protagonista scappa dai genitori iperprotettivi, che non vogliono che il loro unico figlio risalga dal mare e faccia conoscenza degli umani, da loro considerato per ignoranza estraneo e pericoloso. Questo disagio origina probabilmente proprio dalla paura di esporre il proprio figlio a una realtà sconosciuta, della quale anche loro non hanno conoscenza diretta.
Il protagonista disobbedisce alle prescrizioni un po’ oppressive dei genitori perché è attratto dal desiderio di fare nuove esperienze, un elemento tipico della fase adolescenziale che il film sa mettere in scena con grande intelligenza.
Il film tematizza in effetti il passaggio dall’età infantile a quella adulta, una fase di grande cambiamento nella quale diviene necessario un processo di accettazione del proprio sé di fronte ai cambiamenti portati dalla crescita (cosa che si vede molto bene nel passaggio da ‘mostro marino’ a ‘essere umano’ dei due personaggi principali.
Nel mondo degli umani Luca conoscerà Alberto, che diventerà la sua guida nel processo di scoperta e accettazione di sé, e Giulia, che farà nascere in lui il desiderio di frequentare la scuola.
Da un punto di vista pedagogico, quello messo in piedi dai tre ragazzi è un processo di reciproco “scaffolding” nel quale si aiutano reciprocamente nel processo di conoscenza di sé stessi e delle proprie potenzialità.
Nel finale del film, i mostri marini verranno infine accettati dalla comunità degli umani, e saranno liberi di manifestare le loro fragilità e il loro essere diversi, mostrandosi per come sono realmente e venendo riconosciuti positivamente nella loro unicità.
Luca potrà frequentare la scuola come gli altri bambini; in questo frangente il film introduce, seppur brevemente, il tema dell’inclusione scolastica. La scuola infatti ha il dovere di accogliere tutti, senza distinzioni.
Interessante è anche il modo in cui viene tratteggiata la relazione amicale tra Luca e Alberto, che può dimostrare allo spettatore come anche il genere maschile abbia delle proprie fragilità, propri sentimenti ed emozioni che non deve aver paura di mostrare, ma che deve accettare senza timore.
Luca è senza dubbio un film interessante, dal grande valore educativo e ricco di temi chiave da una prospettiva pedagogica, soprattutto perché articolati dal punto di vista di un bambino.
I temi principali rintracciabili nel film che hanno un interesse dal punto di vista educativo sono almeno tre: l’amicizia, il coraggio e il futuro.
Certamente il tema dell’amicizia è quello più evidente e riconoscibile sin dalle prime scene del film: Luca non è mai solo, ha sempre qualcuno che lo accompagna, lo sprona e lo ama per quello che è; anche nei momenti di difficoltà ha sempre una spalla cui appoggiarsi. Questo aspetto, visto con uno sguardo rivolto ai problemi dell’educazione, ha un valore fondamentale: tutti noi siamo esseri relazionali e la nostra esistenza avrebbe un significato molto diverso (al punto forse da non potersi neppure definire tale) senza le connessioni che costruiamo quotidianamente con gli altri. La vita ci porta a essere la somma dei legami e delle relazioni che creiamo proprio a partire dall’infanzia e questo nel film è molto evidente se pensiamo al valore arricchente che il rapporto con Giulia e Alberto ha per il protagonista.
Anche quello del coraggio è un punto chiave del film, soprattutto perché anche in questo caso il punto di vista adottato è proprio quello dei bambini. Il coraggio e la determinazione sono in effetti qualità fondamentali nel processo educativo di ciascun individuo. Nel film viene evidenziato come questo tratto della personalità contribuisca a renderci più liberi e felici, nonostante le difficoltà iniziali che una decisione di allontanamento può certamente comportare.
Infine, il tema del futuro. Spesso la prospettiva del domani è destabilizzante, perché apre una finestra sull’imprevisto e l’indeterminato. Luca, però, mostra come sia possibile trovare un aspetto di arricchimento e scoperta nell’indeterminato, sottolineando il valore positivo di assecondare le proprie inclinazioni anche a costo di abbandonare le sicurezze già date.
Il film “Luca” affronta alcune tematiche rilevanti dal punto di vista pedagogico: l’importanza dell’esplorazione, dell’amicizia, della diversità e dell’inclusione.
Già le scene iniziali del film sottolineano, attraverso l’interesse di Luca per il mondo degli umani, come sia assolutamente fondamentale per i genitori lasciare i bambini liberi di esplorare nuove realtà.
Come ricordato anche dalla teoria dell’attaccamento di Bowlby e Ainsworth, la madre è la prima persona con cui il bambino entra in contatto, diventando il “porto sicuro” da cui partire per l’esplorazione del mondo senza paure. Se però i genitori non permettono al bambino di sperimentare, si rischia di ricadere in una situazione di “iper-protezione” che potrebbe portare allo sviluppo di un senso di “inferiorità” e a difficoltà relazionali rilevanti.
Fondamentale, per ovviare a questa situazione problematica, è il ruolo dell’amicizia, che nel film viene ricoperto dal rapporto positivo che Luca possiede tanto con Alberto (suo simile che diventa per lui modello di crescita) e Giulia (un’umana che lo renderà aperto all’imprevisto, come si vede nel finale del film). Da questo punto di vista, il film sottolinea come tutti fin dalla nascita, siano esseri fragili, definiti dalle proprie relazioni, in cerca di attenzioni e affetto. D’altronde, come il film conferma, è proprio grazie ai legami, che l’uomo riesce ad affrontare le diverse sfide che ci pone la vita.
Fortemente connesso al tema dell’amicizia è poi quello dell’inclusione, che diventa centrale soprattutto nella seconda parte del film. Fondamentale è in particolare la scena in cui Luca, pur di essere accettato e integrato nel nuovo mondo, anziché difendere Alberto, assume un atteggiamento egoistico. Questo episodio è interessante perché rappresenta una dinamica molto presente nei contesti scolastici. È importante che i ragazzi comprendano che, per stare bene, è necessario possedere legami unici e trasparenti, piuttosto che fare parte di un gruppo incapace di valorizzare l’unicità dei singoli, soltanto per essere accettati.