Il profumo dei fiori di carta

DATI DI PRODUZIONE

Titolo originale: Il profumo dei fiori di carta. Paese: Italia. Anno: 2019. Durata: 80′. Regia: Emilio Corbari. Fotografia: Emilio Corbari. Montaggio: Emilio Corbari. Produttori: Erika Ponti e Beppe Manzi per Oki Doki Film. Aiuto regia: Federica D’Addario. Soundesign: Nicola Gualandris. Coloring: Giulio Rosso Chioso. Assistente alla produzione: Valentina Testa.

SINOSSI

Larino, un piccolo borgo molisano: ogni anno, a maggio, per tre giorni, tutto si ferma per la festa di San Pardo, il santo patrono del paese. Impressionanti processioni di carri trainati da buoi, riccamente decorati con colorati fiori di carta, errano lungo le strade. Ogni carro corrisponde a una famiglia, la quale si occupa dell’allestimento durante tutto l’anno. Negli stessi giorni, gli emigrati di Larino a Montreal celebrano il loro santo patrono con festeggiamenti divenuti generazione dopo generazione sempre più scarni. Alla comunità molisana si contrappone quella canadese, ognuna con il proprio modo di vivere la tradizione e di vivere il proprio ambiente. In questo racconto in cui s’intrecciano linguaggi e stili registici diversi, una domanda sancisce l’indissolubile legame: quanto può essere forte il senso di appartenenza a una comunità, le radici storiche, la patria?

TRAILER

COMMENTO

Un’indagine etnografica attraverso una delle celebrazioni patronali più antiche d’Italia: il documentario di Emilio Corbari è un racconto votato alla preservazione delle tradizioni che sopravvivono (o cercano di sopravvivere) oltreoceano. A Montreal, i larinesi emigrati costituiscono una piccola comunità in cui si pensa con malinconia alla casa abbandonata molti anni prima: al “piccolo mondo antico” si contrappone il verticalismo della grande città canadese; la metropoli accoglie la seconda e la terza generazione di emigrati che, tuttavia, cerca di preservare la Festa di San Pardo. Il profumo dei fiori di carta esplora con sguardo maturo l’importanza delle devozioni popolari in relazione al senso di comunità, al legame con la patria e alle radici storico-culturali che non conoscono confini. Il documentario di Corbari, vincitore del Campanile d’Oro e del Premio della Giuria Popolare dell’edizione 2022 di Sacrae Scenae – Ardesio Film Festival, asserisce quanto sia necessario nella società globale continuare a coltivare tradizioni antiche come la Festa di San Pardo.

PREMI 

  • Sacrae Scenae – Ardesio Film Festival 2022: Campanile d’Oro e Premio della Giuria
    Popolare

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1 thought on “Il profumo dei fiori di carta

  1. Ad Ardesio si tiene da qualche anno un festival chiamato SACRAE SCENAE avente lo scopo di valorizzare il santuario del luogo e per esteso le tradizioni folkloristiche di tutto il Mondo che vengono raccontate dai film in gara. Sono veramente tante ogni anno le processioni, le feste dedicate ai santi patroni ed altri eventi simili solo in Italia, come hanno raccontato gli organizzatori del festival presenti in sala e le pellicole che arrivano ogni anno per gareggiare vanno a comporre un archivio custodito presso il Museo Etnografico di Ardesio. Questo perché è molto importante conservare la memoria, soprattutto la memoria delle origini e delle tradizioni culturali, alla base dell’identità. È ciò che ci racconta il film che abbiamo visto, ambientato tra Larino, un borgo molisano dove si onora san Pardo come patrono attraverso carri adornati di fiori di carta confezionati dalle donne e il Canada, dove vivono dei larinesi emigrati per lavoro che vogliono mantenere i contatti con la loro terra e la cultura delle origini per trasmetterla soprattutto ai giovani nati in Canada e molto più assimilati col Paese di adozione. Tutto questo è raccontato direttamente dai protagonisti in un documentario molto schietto, senza un copione troppo predefinito, con scenografie e luci naturali, la voce fuori campo dello stesso regista (presente anche in sala) nei primi minuti e storie che si intrecciano tra le due sponde dell’oceano, storie che, dalla parte canadese, sanno di nostalgia e di ricerca di un tempo perduto (e anche di antenati perduti per qualcuno), di una passione nel cuore anche da parte di chi l’Italia non l’ha mai vista.

     

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