The Father – Nulla è come sembra

DATI DI PRODUZIONE

The Father, di Florian Zeller, Francia/Regno Unito (2020)

Sceneggiatura: Christopher Hampton, Florian Zeller, basato sull’omonima pièce Le père di Florian Zeller; produttori: Philippe Carcassonne, Simon Friend, Jean-Louis Livi, David Parfitt, Christophe Spadone; produttori esecutivi: Daniel Battsek, Lauren Dark, Paul Grindey, Hugo Grumbar, Tim Haslam, Ollie Madden; fotografia: Ben Smithard; montaggio: Yorgos Lamprinos; scenografia: Peter Francis; costumi: Anna Robbins

Interpreti: Anthony Hopkins (Anthony), Olivia Colman (Anne), Mark Gatiss (L’Uomo), Olivia Williams (La Donna), Imogen Poots (Laura), Rufus Sewell (Paul), Ayesha Dharker (Dott.ssa Sarai), Roman Zeller (Il Ragazzo)

SINOSSI

Anthony ha 81 anni, vive solo nel suo appartamento londinese ed è affetto da demenza senile. La malattia ha un enorme impatto sulla sua vita, in quanto lo porta a dimenticarsi dove lascia gli oggetti e scordare gli eventi caratterizzanti la sua quotidianità. La figlia Anne cerca di assecondare il genitore circa la sua volontà di non lasciare la casa assumendo delle badanti che, prontamente, vengono rifiutate dal padre.  Ma un giorno, quando Anne torna dal supermercato, Anthony vede una donna diversa. Improvvisamente, il suo mondo viene sconvolto e l’uomo diventa, giorno dopo giorno, sempre più confuso e frustrato. 

TRAILER

COMMENTO

Al suo esordio come regista cinematografico, Florian Zeller rielabora la sua pièce teatrale Le père insieme a Christopher Hampton. Il risultato è un Kammerspiel malinconico e umanista che, tuttavia, incamera e rielabora i tratti del thriller classico. Inserito nel filone degli “Alzheimer Films” – Still Alice, The Iron Lady, fra gli altri – The Father spicca, in particolare, per la peculiarità del suo linguaggio. Lo spettatore assume il punto di vista di Anthony, ottantunenne affetto da demenza senile, ed esperisce il suo disorientamento, le sue dimenticanze e i turbamenti che lo affliggono quando il mondo, più o meno velocemente, inizia a non coincidere più con la sua realtà. Questo sguardo inedito assunto dalla narrazione attribuisce sensibilità e delicatezza al lungometraggio retto dal Premio Oscar Anthony Hopkins, il quale restituisce il ritratto di un anziano in crisi senza ricorrere a un eccessivo patetismo. La controparte femminile Anne, interpretata dall’affermata Olivia Colman, incarna appieno la prospettiva di una figlia che assiste al progressivo deterioramento della figura genitoriale, senza censurare le proprie debolezze. The Father è un tour de force compiuto nei meandri di una mente umana le cui funzioni iniziano a vacillare: è una psicanalisi priva di tecnicismi, in cui la sensibilità e l’emotività sono poste al centro di un’acuta riflessione sul tema della senilità. 

PREMI

  • Premi Oscar 2021: Miglior Attore Protagonista (Anthony Hopkins), Miglior Sceneggiatura Non Originale (Florian Zeller, Christopher Hampton)
  • British Academy Film Awards 2021: Miglior Attore Protagonista (Anthony Hopkins), Miglior Sceneggiatura Non Originale (Florian Zeller, Christopher Hampton) 
  • Premi Goya 2021: Miglior Film Europeo
  • Europe Film Awards 2021: Miglior Attore (Anthony Hopkins), Miglior Sceneggiatura (Florian Zeller, Christopher Hampton) 
  • Premi César 2022: Premio César per il Miglior Film Straniero

CRITICA

Alienante, inquietante e commovente, The Father ci trascina su una giostra emotiva impossibile da dimenticare, capace di portarci negli abissi della mente umana con una facilità impressionante. Si tratta di un vero e proprio viaggio dal sapore psicanalitico, dove Anthony Hopkins dà vita a una delle performance più importanti degli ultimi anni: anche il resto del cast, però, fa magnificamente il proprio dovere, a partire da una sempre più convincente Olivia Colman, che si conferma un’attrice tra le più intense del panorama cinematografico contemporaneo. Menzione speciale anche per le bellissime musiche di Ludovico Einaudi.

—Andrea Chimento, Il Sole 24 Ore

 

Con The Father il regista e drammaturgo Florian Zeller porta sullo schermo la sua opera teatrale Le père (2012, in Italia l’allestimento del 2017, con Alessandro Haber e Lucrezia Lante Della Rovere, era firmato da Pietro Maccarinelli), parte di un trittico che comprende anche La mère e Le fils (anche quest’ultimo in predicato di adattamento cinematografico). È uno dei drammi più premiati degli ultimi anni forse perché, al di là del valore della pièce, tocca alcuni dei nervi scoperti della nostra epoca: innanzitutto quello di una società che, sconfitte tante patologie, è sempre più anziana e si confronta, inevitabilmente, con un nuovo modo di invecchiare che impatta a vari livelli sul tessuto sociale. 

—Luca Pacilio, Gli Spietati

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