Come una vera coppia
DATI DI PRODUZIONE
Come una vera coppia, di Chirstian Angeli, Italia (2022)
Sceneggiatura: Christian Angeli, Monica Berarducci, Francesco Cadelano, Anna Contardi, Elisa Curatola, Simone Spampinato; produttore: Simone Spampinato; direttore della fotografia Massimiliano Maggi; montaggio: Elisa Curatola; musiche: Leumann
Interpreti: Giulio Cognazzo, Letizia Cananiello, Vittorio D’Angelo, Carlo Fiumara, Pierpaolo La Banca, Maria Teresa Mariniello, Moira Oliveiro, Arianna Porru, Lorenzo Puliga, Emanuele Raffaelli, Chiara Vingione, Stefania Votta
SINOSSI
Realizzato nel corso di una “vacanza per coppie” di due settimane organizzata dall’AIPD – Associazione Italiana Persone Down nel contesto di un più ampio progetto sull’educazione all’affettività e alla sessualità. Seguendo la routine quotidiana di tre coppie di giovani, il film indaga con intelligenza e sensibilità un tema ancora oggi ritenuto tabù.
TRAILER
COMMENTO
Adottando un approccio tipico del documentario contemporaneo, rendendo visibile la presenza della mediazione cinematografica e condividendo con le ragazze e i ragazzi protagonisti l’esperienza di una vacanza di coppia, il regista mostra, con grande naturalezza e sensibilità, la quotidianità di alcuni giovani con la sindrome di down. L’esperienza di un soggiorno lontano da casa, al di fuori del controllo genitoriale, diventa per i protagonisti l’occasione per misurarsi con le sfide della vita indipendente, dal fare la spesa al gestire la casa. Lo spazio della vacanza diventa così quello della coppia, che – lontano dalla famiglia – si costruisce come nuova unità indipendente. Uno degli elementi più interessanti del film ha proprio a che vedere con il rapporto fra genitori e figli: entrambi sono pensati a ripensarsi in questa nuova situazione e la voce fuori campo delle madri che leggono lettere o pagine di diario diventa il punto di partenza per un’indagine che investe anche il senso della genitorialità e della cura. I ricordi delle madri e i filmini di famiglia mettono in comunicazione passato e presente, spingendo lo spettatore a chiedersi se sia diverso (ed eventualmente in che senso) per chi è affetto da sindrome di down vivere la propria sessualità e il proprio ruolo all’interno della coppia. Il grande merito di Come una vera coppia è proprio quello di mostrare al pubblico un aspetto tanto quotidiano tanto spesso ignorato della vita dei ragazzi down, che al senso di eccezionalità di ogni gesto sostituisce un senso di familiarità che, spaziando dal comico al sentimentale, finisce con l’avere un impatto molto più profondo.
CRITICA
Il racconto di Come una vera coppia indaga in maniera lucida ed introspettiva la quotidianità dei ragazzi impegnati nelle loro attività, dalla gestione del bungalow, alla ripartizione dei compiti, all’organizzazione del tempo libero, registrando direttamente alcune considerazioni emerse durante i momenti di riflessione, che gli stessi protagonisti hanno animato durante le settimane di permanenza in campeggio. Ne emergono spunti di indagine sulla capacità di convivenza, tra intimità e disaccordi, frutto di percorsi di crescita personali che si intrecciano saldamente con le storie dei componenti dei gruppi; gruppi nei quali ciascuno dei ragazzi sembra trovare occasione di confronto, conforto dalle proprie paure e risposte ai molteplici dubbi.
—Elena Federici, Reti solidali
VALUTA IL FILM
Nella giornata mondiale della sindrome di Down questo docufilm ci mostra come le persone affette da questa malattia genetica si approcciano all’affettività e alla vita di coppia con una determinazione spesso sconosciuta ai cosiddetti “normali” (che poi vorrei sapere quali sono i parametri e i metri di misura per stabilire la normalità) la cui unica differenza consiste nell’avere meno ostacoli di fondo. In questo percorso i nostri eroi sono stati accompagnati da degli educatori appositamente formati cui però bisognerebbe ricordare che, quando si affrontano questi argomenti, bisognerebbe ricordarsi di dire che una vita di coppia non è indispensabile, non sta scritto da nessuna parte che bisogna per forza formare coppie nella vita, lo fai se te la senti, se ti fa stare bene e a mio parere le coppie di persone cosiddette “normali” fanno solo finta di stare bene in coppia, ma non ci stanno veramente bene. Le coppie del film invece vivono le loro storie col candore innato che caratterizza tutti coloro che nascono con questa sindrome e che in situazioni come questa decisamente aiuta.